Sanità, liste di attesa lunghe

«Cento milioni per accorciarle»

Moratti ha illustrato il piano della Regione. I fondi andranno 50% al pubblico e 50% al privato per aumentare le prestazioni, dagli esami alle operazioni

Un piano di monitoraggio capillare delle liste d’attesa, struttura per struttura, sta per essere varato da Regione Lombardia che a questo scopo metterà 100 milioni di euro.

L’annuncio è giunto ieri nella conferenza stampa sulla campagna vaccinale tenuta in Regione Lombardia da Letizia Moratti, vicepresidente ed assessore regionale al Welfare che già ad inizio mandato, a febbraio, aveva annunciato l’intenzione di soffermarsi su tre temi: la campagna vaccinale, la revisione della legge regionale numero 23 sulla sanità e, appunto, la riduzione delle liste d’attesa.

Che in epoca Covid e soprattutto ora, a Covid pressoché sotto controllo, si stanno gonfiando a causa un bisogno arretrato di salute divenuto ormai incontenibile, e che si manifesta sottoforma di una richiesta incessante di prestazioni ambulatoriali e chirurgiche. Di cui, con riguardo alla provincia di Sondrio, abbiamo dato conto solo due giorni fa su queste stesse colonne, raccogliendo il comune sentire e le difficoltà che, i cittadini, incontrano nel prenotare visite e controlli sia nella sanità pubblica sia in quella privata.

Moratti ha parlato, a livello lombardo, di un calo del 9,1% delle prestazioni sanitarie a causa del Covid: «Calo certamente inferiore a quello di altre regioni - ha aggiunto - dove si sono avuti picchi fino al 20%» che ora comunque occorre recuperare, con un’urgenza di cui Regione Lombardia si è detta consapevole.

Per questo è in allestimento un piano di rientro ad hoc, cui è stato assegnato l’investimento di 100 milioni di euro, il 50% dei quali appannaggio del pubblico e il restante 50% del privato, laddove, per la parte pubblica sono già stati declinati anche gli obiettivi, definiti, poi, e monitorati, per ciascuna struttura. Per cui, per quanto riguarda Asst Valtellina e Alto Lario, avrà obiettivi precisi da raggiungere, monitorati nel tempo, passo dopo passo.

«Innanzitutto nell’area ricoveri, a parità di risorse - ha detto Moratti - vogliamo garantire il 100% delle prestazioni sul secondo semestre 2019, puntando a 10mila interventi chirurgici in più, a 100mila esami radiologici in più, e a 10mila esami di endoscopia del tratto digerente in più. Garantendo il rispetto dei tempi d’attesa, superiore al 90%, entro il 2022, per l’area chirurgica oncologica, e, sempre del 90%, entro il 2023, per l’area chirurgica non oncologica».

Per quanto riguarda invece le liste d’attesa nell’area ambulatoriale, l’obiettivo è ancora più alto, ed è pari al 95%, entro il 2022 per le patologie oncologiche, e per più del 90% entro il 2023 per tutte le altre discipline. Obiettivi molto alti, per raggiungere i quali però abbiamo messo sul piatto anche risorse significative».

© RIPRODUZIONE RISERVATA