Sanità, l’Alta Valle al Tavolo non ci sarà

La decisione. I sindaci della Comunità Montana di Bormio diserteranno la riunione provinciale di mercoledì. «Non discutiamo a livello tecnico i contenuti di un Piano “calato sul territorio sbagliato” e da noi già criticato».

I sindaci della Comunità Montana Alta Valtellina di Bormio fanno “blocco”. Hanno deciso di non partecipare alla riunione del Tavolo tecnico provinciale sulla sanità di mercoledì, ma di sostenere la proposta espressa dal Comitato a Difesa della Sanità di Montagna. «Il piano di riqualificazione della rete ospedaliera provinciale di Regione Lombardia, redatto dal Politecnico di Milano, non può essere da noi condiviso ed accolto per tutte le criticità già esplicitate nel documento presentato alla Conferenza dei sindaci e trasmesso poi a tutti i Comuni della Provincia - affermano i sindaci dell’Alta Valle - Discutere, oggi, a livello tecnico sui contenuti di un piano sul quale ci si è già ampiamente pronunciati, significherebbe in qualche modo avallarne la bontà e ricevibilità».

«Riteniamo che non abbia alcun senso esaminare la questione se non si parte dal presupposto che il Piano è stato completamente “calato sul territorio sbagliato” e che, tra l’altro, non tiene conto delle realtà territoriali vicineche rientrano appieno in una visione di sanità di montagna. Condividiamo e raccogliamo pertanto l’appello del Comitato a Difesa della Sanità di Montagna e fintanto che la Regione non boccerà le ipotesi proposte dal Politecnico, noi non cogliamo l’invito del presidente della Provincia, Elio Moretti a costituire dei tavoli mandamentali di esperti, non per sottrarci alla discussione, ma perché riteniamo che le basi di discussione debbano essere altre, condivise dalla parte politica interprete dei bisogni del territorio».

L’Alta Valle vuole altri interlocutori: «In questo delicato momento è più che mai fondamentale e doverosa la riapertura dei tavoli preposti (assemblea dei sindaci del Distretto Valtellina e Alto Lario e assemblea dei sindaci dell’Ambito Distrettuale Valtellina) per una nuova analisi e un confronto costruttivo, che parta dalla condivisione dei sindaci, che non possono e non devono sottrarsi al proprio ruolo, delle reali esigenze della sanità provinciale, senza campanilismi o interessi di parte ma avendo come scopo unico e ultimo la tutela della collettività attuale e futura, anche con la dovuta attenzione al tema sociosanitario delle cronicità - sottovalutato nel citato piano - e al tema delle Emergenze Urgenze che non tiene conto realmente delle peculiarità del territorio non garantendo la “tutela della vita”. Il sistema Emergenza Urgenza costruito in anni di professionalità viene poi liquidato in poche righe, mentre occorre contestualizzarlo su un territorio fortemente turistico con punte di picco imponenti e che si accinge ad ospitare le Olimpiadi Invernali 2026».

Che gli amministratori di Livigno, Valdidentro, Valfurva, Bormio, Valdisotto e Sondalo non fossero in sintonia col presidente della Provincia lo si era intuito anche dall’assenza del sindaco di Teglio nonché responsabile di Palazzo Muzio, Elio Moretti agli stati generali della sanità convocati a Sondalo dal sindaco Ilaria Peraldini.

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