Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 08 Agosto 2013
Rumori al pub
Chiusura anticipata
Carabinieri e polizia intervenuti sabato notte al Pepe Nero di Chiesa: alcuni avventori erano sul terrazzo
La risposta del gestore: «Mi sono impegnato a chiudere all’una, ma di più non posso fare»
Blitz delle forze dell’ordine, sabato notte, intorno all’1, al pub “Pepe Nero” di via Sampietro a Chiesa in Valmalenco. Due volanti della Polizia e una gazzella dei Carabinieri sono intervenute nel quadro di un servizio di tutela dell’ordine pubblico coordinato dalla Questura di Sondrio.
Circa mezz’ora dopo, gli agenti hanno intimato la chiusura anticipata del locale pubblico riscontrando la presenza di parecchi avventori sul terrazzo del medesimo col diffondersi di conseguenti rumori molesti tali da arrecare disturbo al vicinato.
E questo quando la legge prevede che negli spazi esterni, aperti, di pertinenza dei locali, non possano intrattenersi i clienti dopo lo scoccare della mezzanotte.
«Questo è stato il motivo che ha indotto le forze dell’ordine a farmi chiudere prima dell’orario stabilito - dice Alessandro Franco Longhini, 23 anni, gerente il pub sotto accusa, e consigliere comunale a Chiesa -. Diciamo che l’orario sarebbe le 3 di notte, ma io avevo già stabilito di chiudere alle 2. Sabato scorso è diventata l’1.30. Dopodiché, per carità, io chiudo anche all’1, come ho concordato in un incontro di pochi giorni fa in Comune con i rappresentanti della mia amministrazione e i gerenti il vicino albergo Genzianella, che accusano i maggiori disturbi alla clientela dal vociare dei ragazzi».
«Dopodiché, ammesso tutto il caos che si vuole e, soprattutto, la maleducazione di tanti ragazzi, aggiungo anche che tutto questo fermento si concentra in una giornata a settimana, il sabato sera, in agosto. Sono quattro sabati all’anno di movida intensa in cui, ovvio, lavoriamo anche noi al massimo. E se non lavoriamo adesso quando lavoriamo? Io mi sono impegnato a chiudere all’una, ma di più non posso fare, altrimenti posso anche tornare a fare esclusivamente il maestro di sci. Cosa che mi spiacerebbe perché amo questo lavoro e credo nel mio paese».
E’ un po’ provato il giovane esercente commerciale. Alla rabbia delle prime ore, cui era seguita tutta una sequela di messaggi postati su facebook, è seguita una sorta di “rassegnazione”, oltre alla cancellazione dei post. Rischia di incorrere in una sanzione amministrativa anche se nulla gli è ancora stato recapitato dalla Polizia di Stato.
Dopodiché, va detto che la chiusura anticipata del suo pub, situato fra Costi e Curlo, e qualsiasi misura analoga che possa essere applicata ad altre realtà simili della zona clou della movida malenca, rischia di non sortire gli effetti sperati. Perché i ragazzi non tornano a casa prima delle 6-7 del mattino. Dalle 2 o dalle 3 in avanti stazionano nella zona dei pub (e degli alberghi) di Costi consumando alcolici che si portano appresso, acquistandoli in negozio. Dopodichè, capita di vedere di tutto.
Gente che si diverte e basta, ma anche che urla, strepita, dorme riversa di qua e di la, se la prende con le fioriere, urina in mezzo a strada. Anche giovani ragazze, fra i 16 e i 20 anni. Una visione davvero poco edificante, con la quale fanno i conti da anni gli albergatori e i turisti della zona il cui limite di sopportazione è, ora, ampiamente superato.
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