Ruinon, parte la messa in sicurezza

Al via lunedì i lavori che, se non ci saranno intoppi, dovrebbero concludersi tra il 20 e il 25 novembre. Sono tre i valli paramassi in progetto - Uno verso Bormio, uno sopra il ponte e il terzo verso Santa Caterina.

Partiranno lunedì 14 ottobre i lavori di messa in sicurezza della frana del Ruinon e di sistemazione della strada provinciale n. 29 per Santa Caterina Valfurva da parte della Provincia di Sondrio che, se non ci saranno intoppi o emergenze, si concluderanno entro il 20 e il 25 novembre. Questo l’annuncio che il presidente di palazzo Muzio, Elio Moretti, ha dato lunedì al termine dell’incontro a Sondrio con 13 dei 59 operatori della Valfurva, il loro rappresentante legale Ezio Trabucchi, sindaco e vicesindaco (rispettivamente Angelo Cacciotto e Luca Bellotti).

«Mi sono scusato con gli operatori per aver convocato ora l’incontro - ha premesso Moretti -, ma questa decisione era motivata non dalla volontà di sfuggire alle mie responsabilità, ma dalla volontà di incontrare gli operatori una volta che avessi avuto notizie certe e precise sull’inizio dei lavori. Che ora ho».

Moretti ha brevemente ricordato che la Comunità montana dell’Alta Valle sta effettuando, per conto della Regione che ha messo a disposizione i fondi, la bonifica del corpo frana attraverso il brillamento dei massi più pericolosi, mentre il Comune di Valurva sta attuando l’opera di deviazione delle acque. Per quanto riguarda la Provincia, «in questi giorni di “silenzio” abbiamo lavorato per stendere il progetto che sarà pronto fra domani e giovedì di questa settimana - ha detto Moretti -. Questo prevede la realizzazione di due valli paramassi: uno verso Bormio, l’altro sopra il ponte. Inoltre ne verrà aggiunto un terzo che, inizialmente, non avevamo considerato. Gli studi geologici hanno evidenziato un pericolo anche dove si trovano gli ultimi massi (nel versante a sinistra verso Santa Caterina), alcuni dei quali verranno fatti brillare settimana prossima e altri resteranno. Pertanto, a protezione, verrà posato un manufatto in geoblocchi, alcuni già presenti in loco e sparsi qua e là e altri da aggiungere, che saranno ancorati e cementati con del materiale che verrà posizionato dietro per dare forza. Un lavoro, questo, che sarà veloce. Per quanto riguarda, invece, i due valli più grossi, che dovranno proteggere la strada in caso dovessero esserci altre colate o cadute di massi, questi saranno in terra armata». Costo dell’opera 170-180mila euro per ciascuno dei due valli.

Dunque il cantiere sarà aperto lunedì, da qui al fine settimana - con una velocizzazione delle procedure per somma urgenza - il progetto sarà approvato in via esecutiva e affidato. I lavori, poi, come aveva già anticipato Moretti, richiederanno 30-35 giorni di tempo, «anche se siamo convinti, se il tempo ci aiuta, di concluderli prima. Alle attuali condizioni per il 20-25 novembre dovremo farcela. Forse non arriveremo in tempo per il 16 novembre, papabile data di inizio della stagione sciistica, ma non mi sento di escluderlo né di confermarlo. Quando partirà il cantiere, i lavori seguiranno le stesse modalità usate quest’estate per tenere aperta la strada: cioè monitoraggio visivo, magari anche con un numero maggiore di geologi; sospensione delle operazioni in caso di maltempo o di movimenti franosi».

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