Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 30 Luglio 2013
Riordino istituzionale locale
La Cisl propone l’area alpina
L’esecutivo ha approvato una sorta di decalogo con le linee di indirizzo
Dolzadelli: «Il nostro contributo ad un dibattito che speriamo aperto e ampio»
Il documento è stato consegnato anche al presidente della Regione Maroni
Nessuna indicazione specifica a proposito del contenitore, ma idee chiare sul contenuto.
Sono sintetizzate in nove punti, le idee della Cisl in merito al riassetto istituzionale del Paese. Ipotesi di lavoro, «innanzitutto di discussione» sottolinea il segretario generale Mirko Dolzadelli, condivise dall’esecutivo e che sono state consegnate anche al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Il documento prende le mosse dal tentativo del Governo Monti, poi bocciato dalla Consulta, di abolire le Province, da quello dell’attuale Governo di portare avanti un disegno di legge costituzionale che vada nella stessa direzione e, da ultimo, dalla presentazione del disegno di legge approvato la settimana scorsa dal consiglio dei ministri. Ma anche dalla compattezza dimostrata dal territorio nella sua lotta per il mantenimento dell’ente «che però - sottolinea Dolzadelli - poco o nulla può contro la volontà di eliminare le Province».
Per questa ragione secondo il segretario della Cisl «ora non servono arroccamenti o chiusure, ma piuttosto l’apertura di un confronto con tutti i soggetti interessati del territorio». Allo stesso modo non serve soffermarsi su discussioni su primo o secondo livello : «Non ci facciamo incantare dal dibattito che è a sua volta condizionato da scelte di appartenenza - ancora Dolzadelli -, ma preferiamo concentrarci sulla sostanza».
E la sostanza viene sintetizzata nei nove punti del documento che prendono le mosse dall’impianto proposto da Aldo Bonomi con le quattro Lombardie da una parte e dalle tre esse (sussidiarietà, solidarietà e sviluppo) teorizzate da Alberto Quadrio Curzio dall’altra.
«Bisognerebbe ripartire dall’impostazione delle aree omogenee - spiega Dolzadelli - con il riconoscimento della nostra peculiarità alpina che ci accomuna anche alle valli bresciane, bergamasche, all’Alto Lario e all’alto Varesotto». Che non significa però creare un unicum territoriale, da un punto di vista dei confini Dolzadelli indica la situazione pre napoleonica con Valtellina e Valchiavenna unite all’Alto Lario, quanto piuttosto «individuare all’interno di queste aree omogenee problematiche socio-economiche simili».
Anche perché come luogo istituzionale capace di fare sintesi delle esigenze delle comunità alpine lombarde, la Cisl indica Sondrio «baricentrica rispetto alle Alpi e con il territorio con tutte le caratteristiche peculiari dell’area».
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