Reddito, al palo la ricerca di lavoro

Il casoIl portale che incrocia domanda e offerta non è attivo. E i navigator non hanno ancora ricevuto i computer Il responsabile lecchese Panzeri: «Non si è sbloccato nulla. Nell’attesa, stiamo continuando a raccogliere i dati»

L’avviamento al lavoro tramite il reddito di cittadinanza è ancora utopia: il portale incaricato di incrociare domanda e offerta non è ancora attivo; pure i navigator sono in difficoltà: la strumentazione tecnologica di cui dovrebbero essere dotati non è ancora stata consegnata.

Stenta a decollare il provvedimento-bandiera del primo Governo a 5 stelle (in coabitazione con la Lega): la fretta di renderlo operativo ha impedito l’analisi accurata (e la ricerca di una soluzione) di ogni singola possibile problematica, che ci si ritrova dunque ora a fronteggiare mentre l’erogazione dei contributi è già partita ormai da mesi.

La rincorsa

Una rincorsa, classica situazione all’italiana, che rende impossibile l’applicazione completa del presunto circuito virtuoso che il reddito di cittadinanza avrebbe dovuto innescare, con l’inserimento nel mondo del lavoro (o almeno il tentativo) dei beneficiari.

Il lavoro dei Centri per l’impiego comunque non si ferma, anche se la loro efficacia, in relazione al provvedimento in questione, ne risente parecchio.

«Stiamo portando a termine il monitoraggio complessivo della situazione, che dovremmo concludere lunedì mattina per trasmettere quindi i risultati al Ministero – commenta il responsabile del servizio della Provincia di Lecco, Roberto Panzeri - Per il momento, comunque, non si è sbloccato assolutamente nulla».

Si continua dunque a “preparare il terreno”, con la convocazione dei beneficiari e l’incontro attraverso il quale definirne la posizione per il futuro inserimento nel portale incaricato di trovare l’occupazione adatta.

«Dal punto di vista informatico, relativamente alle politiche attive, siamo ancora fermi al palo – ammette Panzeri, alla guida di un servizio considerato eccellente in termini di buone pratiche a livello nazionale - Partiamo dai computer non consegnati ai nostri dieci navigator. Abbiamo appreso che alcune Regioni li stanno recapitando al domicilio dei diretti interessati. I “nostri”, però, provengono da tutta Italia: dal Friuli alla Sicilia. Quindi bisognerà attendere che questi ragazzi abbiano la possibilità di tornare a casa e questo avverrà presumibilmente a Natale. Per cui se ne riparlerà a gennaio. Ricordo però che si tratta di personale il cui contratto è stato firmato alla fine di luglio».

Un passaggio fondamentale

In attesa di quel fondamentale passaggio, comunque, non se ne stanno con le mani in mano. «Per ora usano in parte le nostre attrezzature - fa sapere Panzeri - Si danno da fare, mettendo in mostra tanta buona volontà. Siamo in questo senso uno dei pochi Centri per l’impiego in cui i navigator riescono a collaborare e a dare il loro contributo».

Tutto fermo, invece, per quanto riguarda il portale incaricato di incrociare competenze dei beneficiari e posti di lavoro vacanti. «Non se ne ha notizia - scuote la testa Panzeri - Intanto stiamo raccogliendo i dati, poi si vedrà. Per ora, però, pure le aziende sono impossibilitate a fare la loro parte: hanno diritto a benefici, assumendo queste persone, ma solo nel momento in cui abbiano preliminarmente inserito le loro vacancies sul portale. Portale che, però, non esiste».

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