«Qui i reati non mancano
tanta droga, c’è mercato»

Dopo cinque anni il procuratore Claudio Gittardi lascia Sondrio per Monza. «Mi sono trovato benissimo, soddisfatto del lavoro»

Claudio Gittardi, 62 anni, di Milano, dal 19 giugno 2015 alla guida della Procura della Repubblica di Sondrio, il, 1° luglio farà ingresso negli uffici di Palazzo di Giustizia, a Monza, dove andrà a ricoprire l’incarico di Procuratore della Repubblica. «

Come si è trovato, in questi cinque anni, a Sondrio, procuratore?

Benissimo. Non posso lamentarmi di nulla. I posti sono stupendi. Mi sono sempre fermato durante la settimana, fino al venerdì, per rientrare a Monza il sabato e la domenica. Però, in cinque anni, sono andato tre volte a sciare e ho girato pochissimo. Vita d’ufficio. Sono fatto così. Nel territorio in cui lavoro, mi concentro su quello, e basta

E del lavoro svolto è soddisfatto?

Sì, credo che il lavoro di questi anni sia soddisfacente, ovvio, è stata necessaria la collaborazione di tutti. Magistrati, polizia giudiziaria, forze dell’ordine, personale degli uffici amministrativi. Tutti hanno contribuito. Ricordo che abbiamo abbattuto l’arretrato di circa il 25%, trend mantenuto anche durante l’emergenza covid, che ci ha visti, sempre, ai nostri posti di lavoro.

Quali sono, procuratore, le tipologie di reato più ricorrenti da noi?

Anche se la zona è più tranquilla di altre, i reati non mancano. Penso a quelli contro la Pubblica amministrazione, ai reati in materia tributaria e di riciclaggio, in tema di violenza di genere, famigliare e domestica, a quelli legati al traffico di stupefacenti, fino ai reati contro il patrimonio, in termini, soprattutto, di furti in case e negozi. La gamma è vasta. E noi abbiamo cercato di fornire risposte consone, conducendo indagini complesse, alcune definite, altre in procinto di esserlo

L’intervista completa su La Provincia in edicola

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