Punto nascite, la meta non è Gravedona

L’inchiesta. Il Comitato “Insieme per l’ospedale” ha reso nota la destinazione delle partorienti in Valle. «A Lecco il 70% delle nascite, solo il 15 % sul lago di Como. Ma c’è anche chi sceglie Monza e Milano».

Il dato non è completo, si tratta di un campione su alcuni comuni della valle tra i quali, però, c’è Chiavenna, ma l’indicazione è chiara. Le famiglie in attesa della nascita di un figlio nel primo anno di chiusura del punto nascite di Chiavenna non hanno scelto Gravedona, con cui Chiavenna è stata in ballottaggio a lungo prima della soppressione. I numeri sono diffusi dal comitato Insieme per l’Ospedale di Chiavenna e la dicono lunga sulle preferenze delle famiglie della valle. Tanto da costituire a base che spinge il comitato a chiedere un ripensamento rispetto alla scelta fatta di chiudere il reparto chiavennasco.

«Dati in nostro possesso – spiegano i volontari del comitato - evidenziano sì un calo delle nascite, tenuto conto del fatto che c’erano comunque anche nascituri di residenti non valchiavennaschi, ma evidenziano anche come le famiglie non scelgano Gravedona, orientandosi verso altri ospedali».

Quali lo dice lo stesso comitato. E un dato balza all’occhio in tutta la sua evidenza. II valchiavennaschi per mettere al mondo i bambini scelgono in stragrande maggioranza l’ospedale di Lecco, con un dato attorno al 70%. Solo il 15% sceglie Gravedona, che era stata scelta anche per ragioni territoriali, mentre i restanti si dividono su altre strutture. Come Sondrio, dove è nata la prima bambina del 2020 proveniente da Prata Camportaccio, o addirittura Merate. Tra ottobre 2018 e il 7 novembre 2019, ad esempio, su 34 bambini residenti a Chiavenna 23 sono nati a Lecco, 5 a Gravedona, 2 a Merate, 1 a Monza, 1 a Milano e uno a Nocera Inferiore.

«Balza all’occhio, come già segnalato da questo comitato, la scarsa propensione a recarsi al punto nascite di Gravedona, scelto dalla Regione più di un anno fa in alternativa a quello di Chiavenna, chiuso. Pare che le motivazioni “prettamente tecniche” che hanno fatto scegliere Gravedona al posto di Chiavenna non siano supportate dai numeri nell’anno di chiusura del nostro punto nascite. La chiusura del punto nascite ha rappresentato un vuoto nell’offerta di servizi rivolti a tutto il comparto ostetrico-ginecologico nonché neonatale e pediatrico. La scelta di Gravedona come alternativa a Chiavenna non è attuabile.Il reparto di Gravedona non può sostituire quello di Chiavenna: per le urgenze Gravedona non viene nemmeno presa in considerazione essendo al di fuori della provincia. Questo significa che il trasferimento volgerebbe verso Sondrio o su Lecco per i casi pià gravi e non sull’ospedale più vicino, cioè Gravedona, che secondo la scelta di Regione Lombardia dovrebbe invece coprire il bacino di utenza chiavennasco almeno per logistica e vicinanza».

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