Picco di influenza nei bimbi
A Sondrio 40 casi al giorno

La pediatra: da due settimane senza tregua «Genitori spaventati, ma non devono allarmarsi»

In lieve ritardo rispetto alle attese, ma il picco influenzale è arrivato anche in provincia in Sondrio. Aule scolastiche semideserte e saturo, ieri, il reparto di Pediatria dell’ospedale del capoluogo, l’unico presente in provincia, con i suoi dieci posti letto da “tutto esaurito”. E incessante l’afflusso di mamme e papà con bimbi piccoli al seguito, presso il Pronto Soccorso Pediatrico, andamento che si intensifica nei fine settimana.

«Siamo in questa situazione da gennaio - precisa Lorella Rossi, direttore del reparto di Pediatria di Asst Valtellina e Alto Lario – anche se, in queste ultime due settimane, non c’è stata tregua. Aumentati gli accessi e i ricoveri».

A preoccupare sono soprattutto i bimbi nei primi tre anni di vita, che presentano febbre alta, anche fino a 40 gradi, e tosse. «Di fronte a questi sintomi le mamme si spaventano e ci portano i loro piccoli – dice Lorella Rossi -, anche se, ricordiamo, che la febbre è un sintomo classico dell’influenza curabile attraverso la somministrazione dell’antipiretico. Può capitare che non faccia subito effetto, ma se la temperatura scende da 40 a 38 gradi è già positivo e permette di alleviare di molto il disagio del bambino. Solo in casi di persistenza di febbre, tosse, astenia e mal di testa, vanno effettuati approfondimenti ed introdotto, se necessario, l’antibiotico».

Otiti, bronchiti e broncopolmoniti, le principali complicanze in cui incorrono i piccoli.

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