Piano del traffico a Sondrio: «Non c’è nulla
di vincolante»

Le parole del Comune. L’assessore Mazza: «Disegnato un quadro della viabilità che è risolutivo dei problemi. Portiamo il flusso di vetture verso l’esterno della città».

Tante proposte, ma tutte collegate dentro «un approccio complessivo» al tema della viabilità, che crea «un quadro risolutivo dei problemi e delle criticità esistenti». Per l’assessore all’Urbanistica Carlo Mazza è questo l’aspetto più importante del nuovo Pgtu, il piano del traffico presentato mercoledì sera ai cittadini durante l’assemblea pubblica al Policampus, con la relazione del tecnico della società incaricata, Andrea Debernardi della Meta di Monza.

Dal centro storico all’asse via Trento–via Trieste, l’esperto ha illustrato ipotesi e idee «frutto di uno studio molto approfondito», sottolinea Mazza commentando l’esito dell’incontro di mercoledì sera. «Non c’è niente di vincolante al momento - rimarca l’assessore -, ma siamo convinti che la società Meta sia riuscita a disegnare un quadro della viabilità cittadina, e non solo, risolutivo dei problemi e delle criticità esistenti. Gli esperti hanno avuto modo di arrivare ad una visione molto più approfondita della città di quanto possiamo avere noi che la viviamo dall’interno, e tutte le ipotesi presentate sono state attentamente verificate, anche attraverso software dedicati».

Come spiegato durante l’assemblea, l’analisi della situazione attuale della viabilità e dei flussi del traffico – realizzata con rilievi, misurazioni, interviste – è diventata poi la base di partenza per mettere in pratica gli obiettivi indicati dall’amministrazione, cioè «valorizzare il centro storico, mettere il centro in rete, garantire l’accessibilità ampliando il centro, organizzare la rete stradale primaria e proteggere le zone residenziali e le frazioni».

Il tutto con uno sguardo generale sulla città, segnala Mazza: «L’inversione del senso di marcia di alcune vie non costituisce certamente una rivoluzione - dice ancora l’assessore -. Se vogliamo, di veramente innovativo, rispetto al tema, c’è il metodo adottato, che prevede un approccio complessivo al problema. Infatti l’intervento anche su una sola via comporta effetti su tutto il sistema della viabilità cittadina. In ogni caso la definizione dei percorsi è solo lo strumento per ottenere un risultato».

E l’amministrazione ha ben chiari quelli che dovranno essere gli esiti della nuova mappa della città, sottolinea ancora Mazza. «Gli obiettivi del nuovo Pgtu sono di togliere il traffico dalle vie in cui non dovrebbe esserci, anche perché non possono supportarlo, e portare il flusso verso l’esterno della città su strade che sono adeguate per la loro conformazione - spiega l’assessore - . Vogliamo poi interrompere l’utilizzo delle vie del centro per l’attraversamento in direzione est-ovest e ovest-est. E per farlo l’unico modo è pensare a sensi unici contrapposti. Nello studio si punta sulla riqualificazione e la rivitalizzazione del centro storico, a incentivare la mobilità dolce, e non solo attraverso la realizzazione di percorsi ciclopedonali, ma anche mettendo in connessione quelli già esistenti, sulla sicurezza stradale, ad esempio con la revisione di attraversamenti pedonali, incroci, pensando all’introduzione di rotatorie, sistemando marciapiedi, segnaletica, illuminazione e passando a semafori intelligenti».

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