Pesca vietata, sequestrati 150 kg di pesce
La Provincia li dona agli enti religiosi

Iniziativa di Villa Saporiti per non sprecare i pesci portati via agli abusivi. Il periodo di ferma è terminato il 15 giugno

Il periodo di fermo pesca è terminato a metà giugno e ora la polizia provinciale traccia un bilancio dell’attività di controllo svolta nel corso del mese in cui è vietato qualsiasi prelievo, per consentire agli adulti di riprodursi e agli avanotti di raggiungere l’età matura.

Per la maggior parte delle specie presenti nel Lario, tra cui gli agoni, il divieto durava un mese e andava dal 15 maggio al 15 di giugno, per le alborelle, utilizzate anche come esche vive, dal 1 maggio al 15 giugno, per il luccioperca e il persico reale dal 1 aprile al 31 maggio, il persico trota dal 1 maggio al 15 giugno.

Ebbene, il corpo alle dipendenze di Villa Saporiti ha sequestrato nel corso delle due settimane dell'intervallo di riposo di giugno, ben 150 chilogrammi di pesce, portati via ai pescatori che non potevano gettare esche e lenze in acqua.

Otre alla sanzione, infatti in questi casi, è previsto il sequestro del pescato, per lo più pregiati agoni, la specie con la quale si prepara il missoltino, una delle più tipiche e tradizionali ricette lariane, che hanno reso famoso il nostro lago in tutto il mondo. Tutto pesce, e qui sta la bella notizia, che non finirà tra i rifiuti: la polizia provinciale ha disposto infatti che l’intero quantitativo sequestrato fosse distribuito a enti religiosi presenti sul nostro territorio.

I 150 chilogrammi di pesce sequestrato sono stati consegnati così in tempo reale (quindi freschissimo, man mano che veniva recuperato dai guardiapesca), all'Istituto Santa Croce - Opera don Folci di Como, alle Suore missionarie di Gesù - Istituto Santa Chiara di Ponte Lambro, alle Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia, che hanno una casa a Buccinigo, frazione di Erba, ai Padri Comboniani di Rebbio, e alla Comunità educatrice dei Padri Somaschi.

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