«Pascoli gestiti dal consorzio forestale»
Svolta dopo lo scandalo dei contributi Ue

Gravedona, i Comuni dell’Alto Lario intenzionati ad affidare la delega alla Comunità montana. In passato pochi allevatori del posto riuscivano ad ottenerli: «Offerta economica non decisiva».

Pascoli affidati al consorzio forestale della Comunità montana per una gestione più corretta. I Comuni altolariani, a partire da Gravedona ed Uniti, stanno correggendo il tiro per l’affidamento di alpeggi e relativi pascoli montani alla luce dello scandalo esploso l’estate scorsa, quando la Guardia di Finanza di Menaggio aveva sequestrato beni per oltre 10 milioni di euro, denunciato sette persone residenti nelle province di Sondrio, Como e Cremona per associazione a delinquere, e ritenuto ben 91 titolari di aziende agricole lombarde, venete e piemontesi responsabili di truffa aggravata finalizzata all’indebito conseguimento di contributi europei. Le indagini erano scaturite grazie alle segnalazioni di alcuni allevatori locali.

I Comuni affidavano gli alpeggi tramite bando e succedeva sempre più spesso che ad aggiudicarseli fossero aziende non locali, che poi non portavano sul posto alcun capo di bestiame riuscendo comunque, sulla base della superficie di pascolo dichiarata, a ottenere importanti contributi europei. I pochi allevatori locali che ancora esercitano l’attività a tempo pieno finivano così per essere costretti a subaffittare pezzi di pascolo da chi godeva dei contributi.

In territorio di Germasino c’è ancora qualche caso inquadrabile in quest’ottica: «Non abbiamo più fatto nuovi bandi per un motivo molto semplice – interviene il sindaco Fiorenzo Bongiasca – Stiamo per affidare il territorio montano al consorzio forestale. Non solo i boschi, dunque, ma anche i pascoli, che verranno gestiti sulla base di nuove regole che condividiamo in tutto e per tutto». Come riferisce il primo cittadino di Garzeno, Eros Robba, la situazione è comunque già migliorata rispetto agli anni scorsi: «Grazie ad alcune nuove linee guida della Regione, i nostri alpeggi sono tornati in mano ad allevatori locali. In passato, invece, abbiamo sofferto della problematica dei pascoli affidati ad aziende di fuori che speculavano senza utilizzarli o utilizzandoli in maniera non corretta».

Non è mai risultato appetibile per gli speculatori, invece, l’estesissimo territorio montano del Comune di Livo: «Non mi risulta che siano mai stati affidati appezzamenti montani a ditte non locali – dice il sindaco Daniele Pozzi – . Abbiamo di recente riassegnato i pascoli a un’allevatrice che si occupa soprattutto di capre. È anche un modo per mantenere pulita la montagna e preservarla dal rischio idrologico, per cui manteniamo al minimo la tassa pascolo».

I bandi del Consorzio forestale avranno un’impronta del tutto nuova: «L’offerta economica non avrà un ruolo preponderante – afferma il presidente dell’ente comunitario, Mauro Robba – Le aziende dovranno presentare dei progetti impegnandosi per la tutela, la valorizzazione della montagna e la promozione turistica dei prodotti. Il consorzio, da parte sua, si impegnerà anche a tutelare gli allevatori in merito alla seria problematica dei cinghiali».

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