Pallonate sul portone
e insulti nella chiesa
Asnago, oratorio chiuso

CermenateDrastica decisione del parroco don Stefano dopo il grave episodio di domenica, con anche minacce Protagonisti oltre venti minori. Denuncia ai carabinieri

Oratorio di Asnago chiuso fino a data da destinarsi, o meglio fino a che non si trovino degli adulti che vogliamo mettersi a disposizione della parrocchia per mantenere l’ordine. A causare la grave decisione l’episodio avvenuto domenica nel tardo pomeriggio, quando un gruppo di ragazzi ha fatto irruzione in chiesa insultando la persona che era uscita a dire loro di smetterla di giocare a pallone sul sagrato.

«Siamo in ostaggio»

Solo l’ultimo di un fine settimana turbolento, tanto che don Stefano Ghiringhelli ha presentato denuncia ai carabinieri e ammette di non sapere se e come l’attività dell’oratorio possa andare avanti «visto che è in ostaggio di questi giovani. E ora hanno preso in ostaggio persino la chiesa, abbiamo davvero toccato il fondo». Un fatto increscioso, che vede anche l’amministrazione comunale in prima linea: «Stiamo cercando di rintracciare i responsabili – annuncia il sindaco Luciano Pizzutto, dando massima solidarietà al parroco – per denunciarli all’autorità giudiziaria».

Don Stefano è arrivato alla guida della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo nell’autunno del 2020, ma, spiega «da un anno a questa parte la situazione è degenerata. Il nostro oratorio e il sagrato sono punto di ritrovo di un gruppo di 20/30 ragazzi, la maggior parte di Cermenate e Bregnano, che fanno quel che vogliono. Entrano ed escono dal campo sportivo, di fatto hanno allontanato tutti i piccoli. E cercano lo scontro, non appena li si riprende rispondono strafottenti “tanto sono minorenne, fammi qualcosa e ti denuncio”».

Sabato la giornata sarebbe stata particolarmente complicata. Prima, nel pomeriggio, è scoppiata una violenta lite perché, racconta don Stefano, alcuni adolescenti – presumibilmente sempre gli stessi – si rifiutavano di lasciare le sale dell’oratorio al momento della chiusura.

Anche molestie al citofono

In serata, poi, hanno suonato per due ore al citofono della sua abitazione, come riferito anche ai carabinieri. Domenica il fatto più grave, che ha portato alla denuncia.

«Stavamo celebrando il vespro, attorno alle 17.40 – spiega – e questi ragazzi giocavano a pallone sul sagrato, colpendo ripetutamente il portone. Un parrocchiano è uscito a dire loro di avere più rispetto. Per tutta risposta lo hanno seguito sin dentro la chiesa, insultandolo, minacciandolo e dicendo parolacce, con il cappuccio della felpa calato sul volto. I presenti alla funzione erano molto intimoriti».

Solo quando i figli dell’uomo, chiamati dalla moglie, sono arrivati in sua difesa, il gruppo si è allontanato. Da qui la decisione di chiudere l’oratorio fino a data da destinarsi, perché servono dei volontari, degli adulti che possano mettersi a disposizione per mantenere ordine e una serena convivenza: «Questa situazione è insostenibile – dice amareggiato don Stefano – e io non posso andare avanti senza qualcuno che mi aiuti. Non possiamo essere ostaggio di maleducazione e insolenza. Onestamente, sono qui a chiedermi cosa possa essere dell’oratorio, se diventa un luogo dove non si riesce a garantire la sicurezza di tutti».

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