Ospedale Morelli: «No alle spaccature
sulla sanità locale»

Sondalo, centinaia di persone all’incontro di lunedì. Peraldini: «No a guerra dei poveri tra Alta e Bassa Valle. Ci aspettiamo una bocciatura del piano della Regione».

Il futuro dell’ospedale Morelli si conferma una tema che riscuote il grande interesse della gente. Come è sempre avvenuto anche in passato, quando ci sono assemblee pubbliche sui problemi della struttura sanitaria, i cittadini sono attenti e sensibili e partecipano molto numerosi, spinti anche dalla preoccupazione per il paventato ridimensionamento dell’ex sanatorio, se Regione Lombardia - è l’accusa - confermasse in toto il piano di razionalizzazione della sanità provinciale redatto dal Politecnico di Milano.

Per dire no a quelle proposte lo scorso autunno il sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini convocò i sindaci delle Comunità Montane di Bormio e Tirano, siglando un documento alternativo, firmato da sedici Comuni. Lunedì sera nella sala conferenza del polifunzionale di Sondalo quei sedici sindaci si sono ridotti a sei - tutti quelli della Cm di Bormio -, che dopo aver firmato il piano nella prima riunione hanno poi sposato quello che il medico e dirigente sanitario Giuliano Pradella ha redatto per il Comitato di difesa della sanità di montagna. Il fronte dei sei ha aperto la porta ai colleghi del Tiranese che finora non hanno firmato il piano Pradella e non hanno partecipato all’incontro di Sondalo. Soprattutto l’assenza del sindaco di Grosio e presidente della Comunità Montana di Tirano, Gian Antonio Pini, è stata contestata dall’ex sindaco di Sondalo, Luigi Grassi, ora membro del Comitato che ha invece ringraziato per la presenza il consigliere di minoranza grosino, Carlo Toini. Proprio la voglia di ricucire la spaccatura creatasi dopo l’iniziale unione dei primi cittadini da Teglio a Livigno è stata auspicata da più parti.

«I sindaci del Tiranese la pensano come noi sul Morelli - ha detto il presidente del Comitato, l’ex sindaco di Tirano, Pietro Del Simone - e sono convinto che alla fine troveremo una linea comune; sarà invece più difficile avere la stessa unità di intenti con i sindaci del Sondriese e della Bassa Valle. Noi vogliamo comunque incontrare il presidente della Regione, Attilio Fontana, affinché mantenga il programma elettorale che prevede la difesa della sanità di montagna».

Determinata come sempre la giovane sindaca di Sondalo: «Dobbiamo evitare che la razionalizzazione della sanità provinciale si trasformi in una guerra fra poveri, fra Sondalo e Sondrio, fra Comuni dell’Alta Valle e del Tiranese; pretendiamo però una sonora bocciatura del piano presentato dal Politecnico anche dagli altri sindaci. Dopo il primo incontro a Sondalo, saremo lunedì prossimo a Bormio e poi a Livigno. Chiederemo a Regione Lombardia di riceverci per illustrare la nostra posizione». Indisponibili gli spalti del palazzetto dello sport che sta subendo lavori di ristrutturazione, la sala conferenze ha ospitato centinaia di persone, ma altrettante sono rimaste fuori. Tutti uniti nella speranza di ricevere buone nuove.

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