«Nido Coccinella di Sondrio, gestione affidata a un soggetto esterno»

L’assessore Fratta: «È per far fronte alle problematiche legate al turnover del personale». Songini (Pd): «Così si abbassa la qualità del servizio».

All’asilo nido la Coccinella la gestione non sarà più curata direttamente dal Comune, ma verrà appaltata ad un soggetto esterno. L’ha confermato in consiglio comunale l’assessore all’Istruzione Marcella Fratta, spiegando che l’amministrazione ha deciso di seguire questa strada per far fronte ai problemi legati al turnover del personale. Per i gruppi di minoranza, però, si tratta di «una scelta politica sbagliata» che finirà per «abbassare la qualità del servizio». Se n’è parlato venerdì sera partendo dall’interrogazione presentata da Roberta Songini del Pd (sottoscritta anche dagli altri gruppi di opposizione), che chiedeva chiarimenti sulla «voce di un’eventuale esternalizzazione del servizio». Un’ipotesi che Fratta ha confermato, assicurando che «l’amministrazione riserva al nido tutta l’attenzione che un servizio così importante merita» e ricordando gli alti tassi di soddisfazione per il servizio espressi dalle famiglie. Nel 2014 la Coccinella aveva vissuto un periodo complicato per il calo delle iscrizioni, poi con la riorganizzazione degli orari, la revisione delle rette e la proposta di nuove attività «le difficoltà sono state superate», ha ricordato Fratta.

Oggi però ci sono altri problemi da affrontare, ha sottolineato: «A fronte delle assenze del personale e delle cessazioni dal lavoro, due già avvenute e una in programma per il 2020, per assicurare gli standard di servizio è stata modificata l’organizzazione e si è fatto ricorso a personale a tempo determinato - ha spiegato l’assessore -. La disciplina sui costi del personale vincola però la possibilità di procedere ad assunzioni a tempo determinato, con il rischio di non poter incaricare supplenti e mantenere gli standard del servizio, per cui l’accoglienza dei bambini è stata dimensionata a 66-67 iscritti, anziché portare a saturazione i 72 posti, lasciando quindi delle famiglie in lista d’attesa».

Per questo l’amministrazione ha deciso per il nido la «sperimentazione di nuove modalità di gestione, attraverso l’esternalizzazione del servizio», come si legge nel Documento unico di programmazione: l’obiettivo è «mantenere la qualità del servizio e consentire la saturazione dei posti, garantendo di avere sempre un numero adeguato di educatori», ha spiegato l’assessore, e il bando di gara avrà «un capitolato che prescriverà il mantenimento della qualità e prevederà controlli rigorosi sull’assolvimento degli obblighi contrattuali».

Una decisione che Songini ha criticato con forza, invitando la giunta a rivedere la scelta: «I fatti di questi ultimi anni hanno dimostrato che esternalizzazione e mantenimento della qualità dei servizi non stanno insieme - ha detto -. I vincoli sul turnover sono cambiati e in Comune vengono continuamente fatti concorsi per assumere personale per altri servizi, vedi i vigili urbani, quindi se c’è un problema di organico bisogna investire sul proprio personale e dotarsi di dipendenti che sostituiscano chi va in pensione, per continuare il percorso di eccellenza che da anni il nido sta portando avanti. Questa vostra scelta non è un modo di sgravare i carichi di lavoro, è un risparmio economico sulla pelle dei dipendenti e dei bambini».

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