Negozi che resistono, i tre fratelli Sala riaprono il Crai

Cominciano in piena emergenza a Somaggia di Samolaco

In piena emergenza coronavirus, Somaggia, segna un punto a proprio favore.

Da ieri mattina, i mille residenti nella frazione di Samolaco che si affaccia sulla statale 36 dello Spluga possono tornare a contare sul loro storico alimentari Crai.

Che, chiuso da fine novembre, cambia denominazione e assume quella tre giovani che lo hanno preso in gestione, i Fratelli Sala.

Per la precisione, Giovanna, 24 anni, al banco dei freschi, Vittoria, 22, alla cassa, e Tommaso, 21, alle consegne e magazzino.

Mamma Stefania e papà Pietro fanno il tifo per loro.

«L’idea di aprire un negozio, le mie sorelle, l’hanno sempre avuta, fin da piccole - assicura Tommaso -, io mi sono accodato quando, pochi mesi fa, hanno cominciato a fare sul serio». Prima lavorava come tecnico elettromedicale negli ospedali del milanese e del nord Italia. «Sono diplomato perito informatico a Colico al pari di mia sorella Giovanna - prosegue Tommaso -, mentre Vittoria ha fatto la maturità all’alberghiera di Chiavenna.Grande il supporto che abbiamo avuto dai nostri genitori e anche i colleghi di Arcer Crai, della provincia di Sondrio, ci hanno aiutati fornendoci del materiale per l’allestimento del negozio che loro non avrebbero più utilizzato».

Pulito, ordinato, fornito di tutto punto, il negozio di paese ha anche un banco dei freschi invitante, con alcuni prodotti doc, come la bresaola Puci, prodotto artigianale rigorosamente del posto.

«Lo prendiamo dal nostro compaesano che ha una produzione molto limitata - dicono i fratelli Sala -, per proporre anche qualcosa di assolutamente locale».

Per il resto, i consumatori trovano un po’ di tutto quello che il mercato italiano propone. Dalle 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19 si può accedere all’esercizio commerciale mantenendo, ora come ora, le distanze prescritte con decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Obbligatorio anche indossare i guanti posti all’esterno del negozio e rispettare la fila. Comodo anche l’accesso, a prova di disabile e a norma di legge.

Già numerose le richieste di consegna della spesa a domicilio giunte via telefono. Venti alle 9 del mattino di ieri, a negozio appena avviato.

«I clienti possono passare in rassegna tutti gli scaffali andando sulla nostra pagina Facebook - dice Tommaso - e scegliendo cosa acquistare. Nel caso in cui, al momento di evadere l’ordine non dovessimo più avere quella determinata marca di prodotto, richiamiamo il cliente per chiedere se ne vuole acquistare un altro».

Si ordina via whatsapp e si paga alla consegna, per ora in contanti, perchè il sistema Pos verrà introdotto a breve.

Raggiante anche il sindaco di Samolaco, Michele Rossi, che ha salutato con favore l’iniziativa di questi giovanissimi intraprendenti e della loro famiglia.

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