Morti sulle strade, il 2018 anno nero
Ventidue le vittime

I dati illustrati dai rappresentanti dell’Aci in controtendenza rispetto alle medie nazionali. Unica nota positiva: sono diminuiti i feriti nei sinistri.

Un anno nero per il numero di morti sulle strade, con incidenti in aumento. Resta l’elemento positivo del calo delle persone ferite, ma le cifre dell’anno scorso «devono fare molto riflettere». L’hanno sottolineato i rappresentanti dell’Aci di Sondrio, ieri pomeriggio, presentando gli esiti del report 2018 realizzato in collaborazione con l’Istat, un’indagine che per Valtellina e Valchiavenna segnala dati in controtendenza rispetto alle medie nazionali. In Italia infatti il rapporto riscontra un calo dell’1,36% nel numero di incidenti rispetto al 2017, una riduzione dell’1,3% nelle vittime sulle strade e dell’1,55% sui feriti.

In provincia di Sondrio si contano invece 454 incidenti contro i 439 del 2017, con 22 morti – lo stesso numero della provincia di Lecco – contro i 13 dell’anno precedente. Calano invece i feriti, con un dato in linea con la media nazionale: meno 1,39%, 710 persone contro le 720 del 2017. «Sulla percentuale pesa il drammatico incidente che si è verificato a Cercino», ha spiegato il direttore di Aci Sondrio Roberto Conforti, lo scontro sulla nuova superstrada che nel dicembre dell’anno scorso è costato la vita a sei persone, ma il dato sarebbe stato comunque in aumento anche senza la tragedia accaduta a Cercino. Numeri da studiare con attenzione, ha sottolineato il vice presidente dell’Aci Riccardo Redaelli, a nome del presidente Giovanni Trinca Colonel, assente.

«Questi dati devono farci riflettere molto – ha sottolineato -, contengono tante indicazioni che possono essere spunto di approfondimento per tutti». Il numero maggiore di incidenti in Valtellina e Valchiavenna si è verificato sulle strade provinciali e statali in contesto extraurbano, con 193 casi, 14 morti e 328 feriti. Seguono le vie urbane, sulle quali si sono registrati 128 incidenti, costati la vita a quattro persone e con 168 feriti, e le strade all’interno degli abitati, con 121 scontri nei quali si sono contate tre vittime e 200 feriti. Il totale arriva a 454 casi, come detto, con un tasso di mortalità di 48,46 e un indice di gravità di 30,05, parametri in netto peggioramento rispetto al 2017: due anni fa infatti il tasso di mortalità si era fermato a 29,61 e l’indice di gravità a 17,74. I dati, ha sottolineato Conforti, si inseriscono in un contesto complessivo in cui il parco di veicoli circolanti è tornato a crescere: «A livello nazionale si riscontra un aumento dell’1,3% - ha spiegato -, con 850 veicoli ogni mille abitanti, quasi un veicolo pro capite. In provincia di Sondrio siamo più o meno in linea con questo trend, con oltre 162mila veicoli circolanti e un aumento dell’uno per cento circa nel 2018 rispetto al 2017». E ci sono anche comuni nei quali risultano più veicoli che residenti, come Castione e Villa di Tirano.

Come ogni anno, il report Aci – Istat prende in esame anche le cause dei sinistri: «Come ripetiamo sempre durante le iniziative nelle scuole, praticamente il 90% degli incidenti è provocato da un comportamento errato – ha spiegato Conforti -. In particolare, il 52% dei casi registrati nel 2018 è legato a guida distratta o mancato rispetto dei segnali, mentre il 15% è dovuto alla velocità». Nel caso degli incidenti mortali, però, la velocità eccessiva assume un peso molto più rilevante, visto che dipendono da questo comportamento il 29% circa degli scontri in cui qualcuno ha perso la vita.

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