«Morti di Coronavirus
Sono i nostri nuovi Caduti»

Due giugno Festa in onore dei malati e di chi li ha curati Il prefetto: «Ora salviamo il lavoro delle nostre imprese»

Sondrio

«Alle vittime della malattia noi dedichiamo, oggi, qui, in piazzale Valgoi, davanti al monumento ai Caduti, il nostro raccoglimento e il nostro silenzio. Sono i nuovi Caduti, quelli dell’età contemporanea».

È questo il passaggio centrale dell’intervento di Salvatore Rosario Pasquariello, prefetto di Sondrio, pronunciato ieri mattina, davanti al monumento ai Caduti di Sondrio, in occasione della celebrazione della ricorrenza del 2 giugno, festa della Repubblica.

Parole redatte dal prefetto, ma consegnate, dal medesimo, per darne lettura, ad Alessandro Innocenti, presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della provincia di Sondrio, che ne aveva condiviso, in precedenza il contenuto. In prima fila, fra gli invitati, anche Giuseppe Franzini, presidente dell’Ordine professionale degli infermieri della provincia di Sondrio, e Silvano Ghilotti, operatorio socio sanitario nel reparto di Terapia intensiva e covid del Morelli di Sondalo.

A sottolineare quanto, questa 74esima festa della Repubblica, sia orientata a riconoscere nello sforzo dei tanti combattenti contro il covid che «ci hanno insegnato - ha letto Innocenti - come in una società troppo spesso pervasa dall’ideologia materialista del “do ut des” e dal pretendere senza dare, si può, invece, donare senza calcolo

Cui il prefetto ha indirizzato anche una riflessione profonda e, ancor più, uno sprone a recuperare lo «spirito costituente - ha detto - che aveva animato anche i padri fondatori della nostra Repubblica ed estensori della Costituzione italiana».

«Nella Costituzione, all’articolo 1, è stabilito che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Quindi - ha ribadito il prefetto - è necessario dare lavoro a tutti, assicurare a tutti un’adeguata retribuzione. Molti lavoratori rischiano di perdere il loro lavoro e molte imprese rischiano di non aprire più la loro attività - ha aggiunto -, pertanto, le nostre energie e i nostri sforzi devono concentrarsi per impedire che ciò accada. Questa è la nostra missione, la missione di tutti i cittadini, soprattutto di coloro che hanno la responsabilità delle pubbliche funzioni».

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