Morelli, otto morti
in un solo giorno
E pressione alta

In meno di tre settimane 46 pazienti sono deceduti nei reparti Covid di Sondalo

Sondalo

Giovedì nero per il Morelli di Sondalo, dove si sono verificati, in un sol giorno, otto decessi nei reparti Covid. A non superare la crisi sono state tre donne e cinque uomini, nati una negli anni Venti, cinque negli anni Trenta, e due negli anni Quaranta. Morti che si vanno ad aggiungere ai 38 già censiti a novembre, per arrivare al raccapricciante numero di 46 decessi in meno di tre settimane. Che salgono a 64 se si considera il complesso della seconda ondata Covid, a partire cioè dalla metà del settembre scorso.

Questo è il dato peggiore che ci consegna la seconda ondata pandemica, nella stragrande maggioranza dei casi riferito a persone residenti in Valtellina e Valchiavenna, perché pochi sono i ricoveri di persone provenienti da fuori provincia. Ricomprende ospiti delle case di riposo, ma non solo. Anzi, per lo più sono persone esterne alle strutture.

Ed è solo in conseguenza a questo flusso negativo, cioè ai decessi, se il numero totale dei pazienti ricoverati, fra la giornata di ieri e mercoledì, presenta una leggerissima flessione: 180 contro 181. Perché per il resto il flusso in entrata, al centro Covid e nei reparti Obi, Osservazione breve intensiva di Sondalo, Sondrio e Chiavenna, resta incessante.

Basti dire che sono stati 55 i nuovi ricoveri in soli due giorni, fra ieri e giovedì, al Morelli, mentre le Osservazioni brevi intensive ospitano 27 pazienti in totale, numero, tuttavia, che varia di ora in ora. Al momento in cui è stato emesso il report di Asst Valtellina e Alto Lario, ieri pomeriggio, 17 erano i pazienti Covid ospitati dall’Obi di Sondalo, 9 in quello di Sondrio e uno a Chiavenna. Con un andirivieni di ambulanze, su e giù per le statali 36 e 38, senza dire delle laterali, incessante.

Situazione già di per sé cronica, ma aggravata dalle assenze giustificate e autorizzate di dipendenti malati, anche per Covid, in congedo parentale o ex legge 104, o in isolamento obbligatorio in quanto contatti stretti di persone positive. E i dati parlano chiaro: solo nella giornata di ieri non erano al lavoro 140 dipendenti, circa il 17% del totale, di cui 81 a Sondalo e 59 a Sondrio.

«Ciò che rappresenta un problema in un contesto ordinario diventa un’emergenza in una situazione drammatica come questa - tuona Tommaso Saporito, direttore generale di Asst -, con evidenti ripercussioni sull’organizzazione del servizio e anche sugli altri dipendenti, ai quali siamo costretti a chiedere un impegno ulteriore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA