«Morelli, non bastano dei freddi numeri»

Il Piano. Dopo il documento dei sindaci della Media e Alta Valle e la loro controproposta, è il momento dei commenti. Bormolini: «Sì è fatta una scelta politica». Bongiolatti: «In gioco la nostra sanità». Pini: «Così non si rilancia Sondrio».

Solo il tempo dirà se la grande adunata dei sindaci del comprensorio di Tirano e Bormio, che si sono dati appuntamento mercoledì pomeriggio nella sala consiliare del municipio,convocati dal primo cittadino di Sondalo Ilaria Peraldini, avrà un ruolo decisivo per mutare le sorti dell’ospedale Morelli. Un futuro che il Piano di razionalizzazione della sanità provinciale realizzato dal Politecnico di Milano per la Regione Lombardia, secondo le voci contrarie dei primi cittadini, vorrebbe ridimensionare.

I sedici comuni delle Cm di Tirano e Bormio (tutti tranne Aprica e Teglio) hanno sottoscritto un documento alternativo di razionalizzazione redatto da esperti dal Comitato per la difesa della sanità di montagna, che sarà presentato nel dettaglio nella conferenza dei sindaci di martedì 5 novembre. Secondo il primo cittadino di Livigno, Damiano Bormolini, «per la prima volta nella storia c’è stata una forte compattezza fra i Comuni del Tiranese e del Bormiese, ora la Conferenza dei sindaci avrà il compito di fare chiarezza su quanto presentato dal Politecnico di Milano e sulla nostra controproposta. Sotto forma di un’analisi tecnica realizzata dal Politecnico è, invece, stata fatta una scelta politica della Regione, ora il Pirellone ribadisca la propria posizione sulla sanità di montagna».

La bocciatura delle proposte del Politecnico è stata unanime fra gli intervenuti in sala consiliare. Caustico il sindaco di Sernio e vice presidente della Comunità montana di Tirano, Severino Bongiolatti, sull’operato dell’università: «È il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino. Non c’è nessuna relazione tra i dati presentati dallo studio del Politecnico e la proposta di riqualificazione della rete ospedaliera. Siamo in presenza di un progetto deciso dalla politica perfettamente in continuità con quanto avvenuto negli anni scorsi. Non è in ballo la semplice difesa di un ospedale del nostro territorio, che a questo punto diventa però un dovere civico sostenerlo, ma è in gioco il destino dell’intero sistema sanitario provinciale. E soprattutto prosegue il declino della sanità pubblica».

Anche il suo presidente, Gianantonio Pini, nonché sindaco di Grosio, boccia la proposta dell’università. «Il futuro del Morelli non può essere scritto nei freddi numeri dei dati presentati dal Politecnico, che non tengono conto di quanto sia disagiato il nostro territorio. Il Morelli è l’ospedale sul quale gravitano 3 milioni di turisti l’anno, non dimentichiamolo. Non può essere una riduzione delle specialità presenti al Morelli a rilanciare l’ospedale di Sondrio, che ha un tasso di fuga altissimo, visto che i pazienti della Bassa Valle preferiscono rivolgersi alle strutture fuori provincia».

Il fronte dei sindaci da Teglio a Livigno è compatto, ma non compattissimo, perché non può passare inosservata l’assenza al summit sondalino del primo cittadino di Aprica, Dario Corvi, e soprattutto del sindaco di Teglio, Elio Moretti, che è pure presidente della Provincia. Il loro presidente della Cm di Tirano, Pini, è laconico: «Mi spiace per la mancata partecipazione dei due Comuni, ognuno ha libertà di pensiero, ma la partecipazione era doverosa».

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