«Morelli, le divisioni
colpa della politica»
Le accuse di Crosio

SanitàSecondo l’ex deputato, leghista della prima ora le responsabilità sono anche dell’assessore Sertori

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«La discussione in consiglio regionale sull’ordine del giorno per il Morelli? Un dibattito grottesco, simbolo del fallimento della politica a prescindere da chi abbia ragione o meno, se di ragione si può parlare».

Un giudizio tagliente quello di Jonny Crosio, leghista della prima ora, già assessore provinciale della giunta Provera, con un passato in Parlamento (eletto alla Camera nel 2008 e al Senato nel 2013) nel giudicare quanto accaduto martedì nell’aula del consiglio regionale, ma, più in generale, quanto sta accadendo attorno al tema della riorganizzazione sanitaria provinciale. Questione squisitamente politica che, a detta di Crosio che interpreta però il pensiero di molti, la politica non è in grado di gestire. Che la Lega con il suo nuovo corso in provincia non è capace di governare.

Già perché nella lettura dell’ex parlamentare la questione della sanità è figlia innanzitutto delle incapacità della classe dirigente, innanzitutto del suo partito. «Si sono persi - butta lì l’ex parlamentare -. Basti pensare che prima il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione a favore del Morelli, sconfessando di fatto il lavoro della giunta, ma poi, martedì, lo stesso consiglio boccia l’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle. L’unico che aveva capito qualcosa era stato il consigliere Andrea Monti che aveva chiesto di accantonare quell’odg per trovare una mediazione perché, come si dice a Roma, un ordine del giorno non lo si nega a nessuno. E invece è andata in scena la politica del comando io e decido io di cui a fare le spese, però, è il territorio».

Una responsabilità politica che Crosio mette principalmente in capo a Massimo Sertori, l’assessore regionale alla Montagna, l’uomo forte della Lega in provincia legato a Matteo Salvini da un’amicizia decennale.

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