Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 30 Marzo 2021
Milan: «Da Tresivio hanno mandato mamma a 120 km per vaccinarsi»
Il giornalista e scrittore ha raccontato su La7 l’esperienza della mamma, alla quale è stata fissata la vaccinazione a Trezzo sull’Adda
«Mia mamma, 85enne e cardiopatica, da Tresivio è stata mandata a fare il vaccino a Trezzo sull’Adda, al confine tra le province di Milano e Bergamo, a 120 chilometri di distanza. Solo la disponibilità della sua dottoressa le ha evitato il grave disguido, ma attende ancora la somministrazione».
Lo ha raccontato alla trasmissione di La7 “Non è l’arena”, condotta da Massimo Giletti, Alessandro Milan, scrittore e giornalista di Radio 24. Sua mamma da qualche anno vive in Valtellina, a Tresivio appunto.
«Finalmente ha ricevuto la comunicazione: il 17 marzo, a tarda sera, le hanno detto di presentarsi il 19 a Trezzo sull’Adda, in provincia di Bergamo, 120 chilometri di distanza dalla sua residenza, quando a Sondrio c’è il centro vaccinale» ha raccontato durante la trasmissione il giornalista.
E non è finita qui: «Mentre stavamo pensando a come trasportarla fino alla località indicata - ha aggiunto Milan - la notte prima della vaccinazione, attorno all’una, le arriva un altro sms (di cui si è ovviamente accorta la mattina successiva, che era ormai giorno prefissato) con cui le veniva spostata la somministrazione al 24 marzo, ma sempre a Trezzo sull’Adda».
A quel punto la donna si è rivolta al suo medico di base, la dottoressa Annalisa Fiori, che si è subito attivata per risolvere la situazione e organizzare la vaccinazione nel capoluogo valtellinese, ossia a pochi chilometri da casa. Ma, ancora, l’anziana non ha ricevuto la tanto agognata prima dose. E come lei, ancora il 46% degli over 80 residenti in Valtellina e Valchiavenna.
«E’ ancora in attesa - ha affermato Alessandro Milan - ma speriamo che da qui a pochi giorni possa essere finalmente chiamata per la vaccinazione. So che il caso di mia mamma è tutt’altro che isolato. I disguidi purtroppo fino ad adesso sono stati tanti».
«La direttrice di un’Ats del Milanese - ha raccontato ancora - mi ha raccontato solo pochi giorni fa che dopo aver approntato una fase di somministrazione per 600 persone, nessuno si è presentato perché non avevano ricevuto la convocazione. Si sono organizzati come meglio potevano, hanno perso mezza giornata per chiamare persone interessate ma sono riusciti a non buttare le dosi che avevano a disposizione. Non si può certo andare avanti così».
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