Meno estetiste e più assistenti sanitari
Le nuove figure ricercate dal mercato

Occupazione Le linee guida del Pfp di Sondrio per la formazione dei giovani lavoratori

Adattare la formazione professionale alle esigenze che man mano emergono dal territorio provinciale e regionale per garantire, quanto più possibile, sbocchi lavorativi certi agli studenti, che significa non solo occuparsi di erogare nuovi corsi, ma anche fare da coordinatore rispetto ad enti terzi già “sul pezzo”, come nel caso dei percorsi per le professioni socio assistenziali sanitarie di asa e oss la cui carenza si fa sentire sia nelle rsa che negli ospedali.

È questa la vera sfida per il Pfp di Sondrio, l’azienda speciale per la formazione della Provincia che opera attraverso le due sedi del capoluogo e di Sondalo secondo quanto espressamente indicato nelle linee di indirizzo legate al nuovo contratto di servizio per il biennio 2021-2022 presentate durante l’ultimo consiglio provinciale dal direttore Evaristo Pini. «Linee - ha spiegato Pini - da cui emerge la continua e pregnante indicazione all’azienda perché sappia essere elastica e mutevole alle esigenze del territorio facendosi forte delle possibilità concesse rispetto alla formazione scolastica più tradizionale. L’azienda deve sapere intercettare, a volte anche anticipandoli, i cambiamenti in atto nel proprio contesto di riferimento».

In questa direzione va il progetto per la formazione di asa e oss. Nel recente passato erano stati i sindacati, in particolare lo Spi Cgil di Ettore Armanasco facendosi carico del grido di allarme di rsa e ospedali, a sollecitare la Provincia perché introducesse i corsi di formazione del personale al Pfp. In questo senso nei giorni scorsi il prefetto Salvatore Pasquariello e il presidente della provincia Elio Moretti avevano inoltrato una lettera alla Fondazione Pro Valtellina, alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e alla Banca Popolare di Sondrio per ottenere un contributo economico in grado di abbattere i costi della formazione che si aggira intorno ai 1500/2000 euro pro capite. L’appello delle istituzioni ha trovato ascolto negli organismi bancari e filantropici del territorio che hanno confermato il loro aiuto. E dunque sarà proprio il Pfp a coordinare gli enti e le agenzie di formazione perché organizzino al più presto i corsi, gestendo i contributi assegnati.

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