Manovra: quota 100 da febbraio
Pensioni d’oro: un miliardo dai tagli

Approvato dal governo il documento programmatico di bilancio: accordo tra Lega e Cinque Stelle sulla pace fiscale

Un miliardo in tre anni dal taglio delle pensioni d’oro, a copertura della legge di bilancio. Da febbraio 2019, l’avvio della “quota 100” ) sulle pensioni, che prevede una riforma della legge Fornero. Accordo sulla pace fiscale con aliquota al 20% e tetto massimo di 100 mila euro. Sono queste alcune delle misure previste nel Documento programmatico di bilancio, che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Il Dpb sarà inviato entro la mezzanotte da ogni Stato membro alla Commisione europea.

Come funzionerà la pace fiscale

Con la pace fiscale, spiegano fonti della Lega, che partirà “subito”, si potrà sanare il contenzioso con il fisco “pagando il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria al secondo grado (al primo grado è il 50) senza sanzioni o interessi”, riducendo “moltissimo il contenzioso in Cassazione”. Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno spazzate “via sanzioni e interessi per tutti (le sanzioni possono arrivare fino al 150% in Italia), dilazionando in 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni”. Con “la dichiarazione integrativa sarà introdotto una tassazione al 20 sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti con un tetto di 100mila euro. Il massimo dichiarabile è di 1/3 sull’imponibile dell’anno precedente”.

Riforma della legge Fornero e quota 100

Il superamento della legge Fornero, che è una delle misure che entrambe le forze di governo inseguono e rivendicano, ha l’obiettivo di garantire la possibilità di andare in pensione a chi, tra età e contributi, arriva a ’quota 100’. Si dovrebbe partire dalla combinazione 62-38, ovvero il minimo di 62 anni di età e 38 di contributi. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo, come annunciato, partirà da febbraio. Luigi Di Maio, nella conferenza stampa dopo l’approvazione del Dpb, ha detto che l’anno prossimo sarà confermata ’opzione donna’ per il pensionamento anticipato.

Tagli all’immigrazione e arresto per gli evasori

Fonti della Lega fanno sapere che tra le misure concordate nel vertice di maggioranza che ha preceduto il consiglio dei ministri su manovra e decreto fiscale non c’è alcun aumento di tasse “tranne che su banche e assicurazioni”. Inoltre, riferiscono sempre fonti del Carroccio, per l’immigrazione sarà tagliato “oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro per il triennio (oltre 500 milioni subito, a partire dal 2019)”. Annunciati anche una norma per l’arresto degli evasori fiscali e “un aumento di spesa” per la sanità con lo stanziamento “100 milioni di euro per le politiche della famiglia”.

Reddito di cittadinanza

Per la bandiera del M5S servono 9 miliardi (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo destinato al rafforzamento dei centri per l’impiego. L’attivazione della misura scatterà, come annunciato da Luigi Di Maio in conferenza stampa, nei primi tre mesi del 2019. Non è ancora chiaro come verrà versato l’assegno da 780 euro, ma secondo quanto annunciato finora verrà caricato sul bancomat con un monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarà garantito solamente a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrà meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica “geografica”, con l’obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un’occupazione al di fuori della propria città o Regione.

Flat tax per i lavoratori autonomi

Per quanto riguarda la flat tax per i lavoratori autonomi, cavallo di battaglia elettorale della Lega, si parte dal forfait già esistente: 15% per i professionisti con ricavi fino a 30.000 euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50.000 euro. L’obiettivo della manovra è estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherà invece un 5% addizionale.

Le start up e le attività avviate dagli under 35 godranno infine di un ulteriore sconto al 5%. Il costo è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.

Investimenti

Nella manovra è previsto anche un capitolo sugli investimenti: vale lo 0,2 del Pil, pari a 3,5 miliardi. Oltre alle risorse finanziarie, l’obiettivo è sbloccare gli investimenti a livello locale con un alleggerimento dei vincoli sui bilanci per i Comuni, anche quelli in rosso, e con una revisione della soglia per gli appalti senza gara.

Decreto taglia leggi

La novità dell’ultima ora è l’arrivo di un secondo decreto, che scorpora dal dl fiscale norme altrimenti non omogenee.È stato rinominato “taglia scartoffie e leggi inutili”, e cancella oltre 100 adempimenti per le imprese, oltre a inglobare alcune misure per garantire una Rc auto “più equa”. A queste misure si aggiungono anche norme per sancire l’incompatibilità tra l’incarico di presidente della Regione e quello commissario alla sanità. L’obiettivo è quello di “ non avere più casi De Luca”. Previsto, infine, il blocco dei pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la pubblica amministrazione.

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