Maltempo, la Regione fa la conta
Sul territorio 19,8 milioni di danni
Fiumi esondati, allagamenti diffusi, frane, interruzioni di strade, smottamenti ed erosioni per 78 milioni di euro. A tanto ammonta la stima dei danni alle infrastrutture, al territorio, ai privati e alle attività produttive in nove province lombarde per gli eventi calamitosi di maggio e giugno - oltre a Sondrio, Bergamo, Brescia, Como e Lecco - per i quali la Regione ha chiesto al Governo lo stato di emergenza. A distanza di pochi giorni si avvia così a conclusione, con la relazione integrativa presentata a seguito della richiesta di deliberazione, il rapidissimo iter, partito immediatamente dopo l’emergenza, il 13 giugno scorso, con il primo sopralluogo nelle zone più colpite; seguito, il 18 giugno, da un ulteriore incontro di supporto ai sindaci e, il 21 giugno, dal sopralluogo da parte dei tecnici del Dipartimento di Protezione civile nazionale.
Rispettati i tempi della timeline annunciata dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni in occasione dei sopralluoghi nelle zone più colpite, la questione passa ora al Consiglio dei ministri e al Dipartimento di Protezione civile nazionale, con cui la Lombardia porta avanti un’interlocuzione costante.
La Regione ha intanto già provveduto a stanziare le risorse necessarie per far fronte alle emergenze prioritarie. A sostegno dei Comuni colpiti dalle calamità naturali, la giunta lombarda ha approvato, la scorsa settimana, una delibera che prevede la totale copertura delle spese sostenute per i lavori di pronto intervento per tutti i Comuni fino a 5.000 abitanti e la copertura all’80 per cento delle spese sostenute per i lavori di pronto intervento per i Comuni con popolazione oltre 5.000 abitanti e fino a 20.000 abitanti.
«Per il superamento delle situazioni di maggiore criticità - ha detto l’assessore Foroni - sono stati effettuati già 34 interventi di somma urgenza tra rimozione di piante e alberi caduti, ripristino della viabilità, pulizia di strade e ripristino della funzionalità dei servizi pubblici essenziali e stabilizzazione dei versanti instabili, per un totale di 600.000 euro a maggio e oltre 2 milioni di euro a giugno. Monitoreremo le situazioni e speriamo, nel frattempo, di ottenere al più presto lo stato di emergenza».
In provincia di Sondrio, dalla ricognizione della Regione, la stima dei danni ammonta complessivamente a 19,8 milioni di euro tra i Comuni di San Giacomo Filippo, Campodolcino, Delebio e Valfurva. Oltre a questi gli enti che hanno presentato le schede con i relativi danni tra Valtellina e Valchiavenna sono Albosaggia, Andalo Valtellino, Aprica, Caiolo, Chiavenna, la Comunità montana Valchiavenna, , Gerola Alta, Gordona, Madesimo, Mese, Novate Mezzola, Piantedo, Piuro, Prata Camportaccio, Samolaco, Tartano, Teglio, Traona, Valdisotto e Verceia.
Nel dettaglio, per gli eventi calamitosi di maggio e giugno, l’importo delle spese di prima emergenza ammonta a 1,6 milioni di euro; la stima dei danni alle infrastrutture a 5 milioni di euro; la stima dei danni al territorio a 12,2 milioni di euro; la stima dei danni alle attività produttive a 537.000 euro; quella ai privati 470mila euro.
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