Malattie mentali senza tabù, nasce a Sondrio lo sportello informativo

Si chiama “Informalmente” il servizio inaugurato ieri al Cps. A occuparsene saranno due utenti che hanno seguito un apposito corso.

Uno sportello gestito dagli utenti a favore degli utenti e dei loro familiari, per fornire informazioni, rendere più semplice l’accesso al Centro psico sociale (Cps) e diminuire lo stigma che spesso accompagna le malattie mentali: è stato inaugurato ieri, nella sede del Cps di via Besta a Sondrio, lo sportello “Informalmente”, attivato grazie a una collaborazione tra Asst di Valtellina e Alto Lario, il dipartimento di salute mentale e l’associazione Navicella. Proprio grazie alla Navicella due utenti del centro hanno sostenuto un corso di formazione sia a livello teorico sia a livello pratico, con tirocini in case famiglia e centri diurni e hanno ottenuto l’attestato Ufe (Utente familiare esperto) che consentirà loro di occuparsi dello sportello “Informalmente” ogni giovedì dalle 14 alle 16.

A sostenere il corso di formazione, poi, sono stati anche altri tre soggetti, che gravitano nella zona della Bassa Valle e che potranno essere impiegati, nell’immediato futuro, in compiti analoghi, pure nelle strutture del morbegnese e della zona di Chiavenna: «Ci auguriamo - ha infatti spiegato il presidente dell’associazione Navicella Enrico Del Barba - che l’esperienza dello sportello “Informalmente” possa essere estesa anche in altre strutture del territorio. Chi, infatti, vive o ha vissuto sulla propria pelle certe problematiche, può indubbiamente essere d’aiuto agli utenti del centro». Lo sportello “Informalmente”, dunque, si occuperà di fornire informazioni a chi si avvicina per la prima volta alla struttura e ascolterà le istanze di chi invece già frequenta il centro: tutto questo per cercare di migliorare la qualità del servizio e le condizioni di vita degli utenti. «Sono contento, davvero di cuore - ha sottolineato Mario Ballantini, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze - visto che lo sportello costituisce un passo verso l’integrazione tra i servizi per la salute mentale e le persone stesse a cui questi servizi sono indirizzati. Anche gli utenti e i loro familiari, in questo senso, sono risorse preziose che aiutano noi operatori a lavorare meglio e, in futuro, sarà sempre più da percorrere questa strada dell’integrazione». «Si tratta - ha fatto eco Antonino Zagari, direttore socio-sanitario di Asst Valtellina e Alto Lario - di un’iniziativa importante. Lo sportello è gestito direttamente da due utenti che, in questo modo, possono accogliere chi ha bisogno di informazioni e possono orientare i pazienti: chi si rivolge allo sportello trova davanti a sé chi ha già compiuto il percorso che li attende e questo aspetto valorizza anche noi operatori, non solo gli utenti e i loro familiari. Inoltre, altro aspetto da non trascurare, è che questa iniziativa nasce da una collaborazione tra pubblico e privato».

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