L’orgoglio di San Rocco
Il vescovo: «Segno di forza»

Monsignor Cantoni loda la comunità che non si è arresa «In questo momento difficile l’esempio per i nostri giovani ha più valore»

Sondrio

«Un momento di festa e di gioia», ma anche «di sano e santo orgoglio». Il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, ha descritto così, ieri, l’inaugurazione del nuovo oratorio San Rocco.

Un momento che «vuole ricordare a tutti - ha aggiunto il vescovo - che la comunità cristiana non ha “gettato la spugna”, non si è arresa di fronte alle difficoltà, non solo economiche, ma neanche quelle derivate dalla pandemia in corso, non ha perso l’entusiasmo per la formazione dei ragazzi e dei giovani, non si è scoraggiata di fronte alle difficoltà di qualunque sorta. Ecco dunque il nuovo oratorio, quale segno di novità e di una volontà di decisa ripresa».

Dopo quindici mesi di lavori, in cui il precedente oratorio è stato demolito per permettere la riedificazione dalle fondamenta della nuova struttura, l’inaugurazione era attesa da tanti.

Dai bambini e dai ragazzi che partecipano alle attività catechistiche, ricreative e sportive, dai giovani animatori, dalle famiglie e anche dagli anziani che ancora ricordano i tempi felici trascorsi all’oratorio. Ieri mattina in centinaia non hanno voluto mancare alla Messa che monsignor Cantoni ha presieduto nel cortile dell’Istituto salesiano e i posti a sedere preparati non sono bastati per i presenti. Così numerosi da riempire, al termine della celebrazione, piazza San Rocco e buona parte di via Don Bosco per la benedizione e il taglio del nastro all’ìngresso dell’oratorio.

All’inizio della messa, il direttore dell’Istituto salesiano, don Giacinto Panfilo, ha richiamato quanto le costituzioni dei Salesiani ricordano del primo oratorio di Don Bosco ed ha auspicato anche il nuovo San Rocco possa essere «casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che educa alla vita, cortile per stare insieme in allegria. La Comunità e la famiglia salesiana di Sondrio - ha aggiunto il sacerdote - vogliono continuare con rinnovato slancio e impegno ad offrire il carisma di Don Bosco alla Comunità pastorale e a quella diocesana per il servizio educativo, formativo e ricreativo ai bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e famiglie della nostra città e del nostro territorio».

Don Christian ha costantemente seguito l’evolversi dei lavori, un uomo da cantiere come l’ha definito Michele Rigamonti, titolare dell’omonima impresa che è stata una delle due principalmente impegnate nel cantiere di San Rocco assieme alla C.M. Valtellina di Lido Movigliatti. Don Christian ha ricordato l’importante contributo di un milione e centomila euro ricevuto da Fondazione Cariplo, il sostegno di Pro Valtellina e di tanti benefattori.

E ha comunicato che proprio ieri il vescovo, monsignor Oscar Cantoni, ha portato in città un assegno da quarantamila euro, cifra che la Diocesi ha attinto dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica italiana da destinare all’oratorio San Rocco. Un’elargizione che ha permesso di ridurre a 267 mila euro l’importo che alla parrocchia manca per coprire i due milioni e 250 mila euro di costo dei lavori.

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