L’ordinanza anti caos non funziona
Code di chilometri sulla Regina

Nonostante il provvedimento che impone il “senso unico” per pullman e camion la situazione del traffico è sempre più complicata: tutti fermi tra Sala Comacina e Ossuccio

Non resta che tornare dal prefetto per capire da un lato se sia possibile correggere in corsa l’ordinanza Anas per i mezzi pesanti (quella che prevede il senso unico alternato, in base al quale al mattino si sale e al pomeriggio si scende) e dall’altro se si possa pigiare sull’acceleratore circa l’unica contromisura ad oggi possibile ovvero gli “osservatori del traffico”.

Iniziativa questa che comunque a monte deve avere un’intesa tra le varie parti in causa, a cominciare da Anas, ente proprietario della statale Regina. Quella di ieri è stata l’ennesima mattinata di ordinario caos sulla Regina, nei cinque chilometri tra Colonno e Lenno, con i social network che attorno alle 11 hanno alzato il livello d’allerta tra Sala Comacina e Isola di Ossuccio, con il più classico del “tutti in coda”. Ma dovrebbe essere in vigore il senso unico. Dunque al mattino si può solo salire (verso Lenno, ndr) e al pomeriggio scendere. Non mi sembra», si legge in uno dei tanti messaggi postati sull’argomento.

E ancora: «Quasi mezzora da Sala a Lenno». Particolarmente sotto pressione la strettoia di Spurano di Ossuccio, l’unica sprovvista di semaforo intelligente, dove in almeno un paio di situazioni ci è voluta tutta l’abilità dei conducenti per sbrogliare la matassa viabilistica che si era formata in pochissimi minuti. Il tema di fondo è sempre lo stesso e cioè che il divieto non riguarda «i veicoli commerciali e quelli adibiti al trasporto delle persone che hanno origine e destinazione di viaggio tra i Comuni di Argegno e Menaggio», in buona sostanza la stragrande maggioranza di mezzi pesanti e bus turistici in transito.

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