L’obiettivo del sindaco Pini
«Il Giro in Valgrosina»

Carovana rosa. La tappa dovrebbe passare sul passo Verva a 2.300 metri. «Prima che io finisca il mandato devo riuscire a inserirla nella corsa»

La tappa del Giro d’Italia col passaggio dei ciclisti in Valgrosina e poi sul Passo Verva a quota 2.300 metri per poi scendere in Val Viola e sbucare ad Arnoga non è solo un sogno per il sindaco di Grosio, Gian Antonio Pini (come aveva detto qualche giorno fa il referente di Rcs per le tappe di Valtellina, Gigi Negri, che aveva svelato come l’analisi tecnica del percorso fosse già in corso), ma è qualcosa di più concreto.

«La tappa del Giro d’Italia è un obiettivo che voglio realizzare nel corso di questo mandato da sindaco - afferma il primo cittadino di Grosio, che è pure presidente della Comunità montana di Tirano -. Dai sopralluoghi che abbiamo fatto, i lavori di sistemazione maggiori della strada per consentire il passaggio dei ciclisti andranno fatti sul versante non grosino del Verva, ovvero quello sul territorio di Valdidentro. La tappa casomai si concluderebbe a Livigno». La strada del Passo di Verva, quota 2.300 metri, è stata realizzata nel post alluvione 1987 per garantire il collegamento fra Grosio e l’Alta Valle ostruito dalla frana della Val Pola.

Da allora ci passano anche le bici, ma le mountain bike. La strada da Eita ad Arnoga è lunga una quindicina di chilometri, attualmente sterrati. Da Arnoga poi mancherebbero un’altra quindicina di chilometri per raggiungere il traguardo di Livigno. «L’importanza della sistemazione della strada del Passo di Verva al transito delle biciclette da corsa ha una finalità maggiore del pur prestigioso passaggio della tappa del giro d’Italia - sottolinea Pini -. La sistemazione della strada del Verva permetterebbe di realizzare una sorta di pista ciclabile di alta quota che catturerebbe il passaggio di tutti i ciclisti che attualmente invece transitano dalla statale del Foscagno per raggiungere Livigno, creando non pochi problemi di convivenza col traffico e di sicurezza per la stessa incolumità dei ciclisti».

In passato a interessarsi del tracciato di Eita fu lo scopritore in versione ciclistica del Mortirolo, il compianto Giancarlo Gozzi, che venne al municipio di Grosio e si fece consegnare le planimetrie. Sono passati anni e ora il sogno di avere il Giro in Valgrosina torna fra gli amministratori comunali grosini.

Una tappa che sfocia in Valdidentro sarebbe il top per l’astro nascente del ciclismo italiano Alessio Martinelli, che è del posto. Sui costi dell’opera per ora nessuno si sbilancia. Qualche anno fa sul passo di Verva sono transitati i mezzi militari che poi sono arrivati a Livigno, in un raduno organizzato da Renato Verona e Sergio Cantoni. Anche fra i big del pedale sarà battaglia sul Verva.

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