Livigno, no al fuori pista
Chi sgarra, paga salato

Tanta neve, molti turisti e vari rischi da prevenire - Così scatta l’ordinanza per il pericolo valanghe - Multe pesanti per chi fa il furbo: fino a 500 euro

Santo Stefano senza fuori pista a Livigno. Troppo alto il rischio valanghe per permettere agli amanti del free rider di lanciarsi in spericolate escursioni lontano dalle piste e il divieto proseguirà anche nei prossimi giorni.

Il sindaco Damiano Bormolini ha firmato l’ordinanza che ha proibito il fuori pista. Sci, carving, snowboard, telemark, non c’è alcuna differenza: nessuno può sbizzarrirsi in discese, proibite perché oltre al rischio per la propria incolumità c’è anche quello pecuniario: infatti il Comune sanziona da 100 a 500 euro.

Zone sicure ieri non ne esistevano perché l’ordinanza del sindaco recitava: « A tutte le esposizioni sono possibili scaricamenti e valanghe anche di medie dimensioni di neve umida o bagnata. Sui pendìì ripidi, anche in quota, con la presenza di neve umida o bagnata il distacco è possibile con un debole sovraccarico».

Non solo. Proprio per il pericolo valanghe, è stata decisa la chiusura con divieto di transito e la sospensione di tutte le attività sportive nella zona adibita a pista ciclopedonale della via dali Rezia tra il Ponte Lungo e l’Alpe Campaccio Val Viera; via Fedaria dopo il ristorante Calcheira, percorso basso Val Federia dal Pont da Luleta.

Anche in via Restel dall’incrocio della ciclabile a nord della nuova latteria; il tratto dalla località Valfin dall’Olta di Chidin all’ex discarica Aem; Val delle Mine oltre il Pont dal All; via Forcola oltre l’hotel Forcola; percorso ciclabile dalla località Freita dal ristoro alla Val Delle Mine, a Trepalle in località Vallaccia e Torto, via Stebiline e la ciclabile da Ponte Lungo Campacciol ad Alpe Campaccio, località All dal deposito Cusin Edil.

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