Linee da interrare, progetto del Comitato

L’alta tensione. La razionalizzazione occasione per un tracciato che ospita pista ciclabile, taglia fuoco e acquedotto. Segue il noto “Percorso dei Castelli” da Grosio a Tirano - Adesso sarà Terna a decidere se accogliere o meno l’idea.

La razionalizzazione delle linee elettriche da Grosio a Tirano è anche l’opportunità per un tracciato che sia una pista ciclabile e una pista taglia fuoco. Lo mostra chiaramente il progetto realizzato dal Comitato per la razionalizzazione delle linee che vorrebbe trasformare quello che è un obbligo per Terna, quello di cioè di razionalizzare, in un‘opportunità per la valorizzazione dell’intero territorio in questione.

«Abbiamo progettato un percorso delle linee in alta tensione, che raccordano la nuova cabina di Grosio alla nuova cabina di Tirano a 380 KV, interrandole in una fascia già vincolata da servitù di elettrodotto che percorre il noto “Percorso dei Castelli” - spiegano i responsabili del progetto, Fausto Pruneri e Renato Cardettini -. Il percorso che parte da Grosio e passa nei pressi dei castelli di Mazzo, Tovo raggiungendo il castello di Tirano (Castellaccio) permetterebbe di realizzare una pista ciclabile con un ritorno turistico culturale ed ambientale. L’opera creerà una fascia di sicurezza “pista taglia fuoco” e potrà essere utilizzata per realizzare un nuovo acquedotto intercomunale zonale in coerenza con lo sviluppo dei servizi idrici».

Il gruppo di lavoro “Rinnovo Concessioni” del Comitato nel mese di settembre ha fatto pervenire al componente del Comitato di sorveglianza della Comunità montana di Tirano e alla società Terna un elaborato tecnico in scala 1/5000 affinché venga sottoposto al vaglio delle amministrazioni locali e di Terna. Il progetto è stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa nel capoluogo. Un tracciato che compatibilmente con le esigenze tecniche impiantistiche, assicuri la salvaguardia della salute dei cittadini. La sicurezza, la sostenibilità e lo sviluppo del territorio sono state le motivazioni che hanno ispirato il Comitato per la razionalizzazione delle linee elettriche.

«Il presupposto essenziale era l’interramento delle linee ad alta tensione indispensabili al servizio di trasporto e dispacciamento dell’energia, lontano dai centri abitati e dai coltivi di pregio e il conseguente smantellamento delle linee non più necessarie. L’obiettivo perseguito dai tecnici del Comitato - spiegano Pruneri e Cardettini - è stato quello di coniugare esigenze tecniche impiantistiche con una equa compensazione territoriale, recependo così le linee di indirizzo indicate dagli amministratori locali».

I portavoce del Comitato non hanno nascosto le difficoltà incontrate: «Dopo l’inizio del confronto caratterizzato da una serie di incomprensioni sia con le amministrazioni locali sia con la società Terna deputata al trasporto e al dispacciamento dell’energia sul territorio nazionale, è iniziata una stagione di proficuo e franco confronto fra le parti. Chiarita la fase politica, si sono intrapresi una serie di incontri tecnici fra gli esperti tecnici di Terna e quelli del Comitato. Il gruppo tecnico del Comitato, unitamente ad altre professionalità di provata esperienza nel settore, esterne al gruppo, nel mese di agosto e settembre si è messo al lavoro per elaborare una propria proposta di razionalizzazione. Diverse sono state le riunioni e i sopralluoghi in campo, al fine di definire il miglior tracciato».

Il progetto è una proposta, è bene ribadirlo per evitare illusioni. Ora sarà Terna a decidere se realizzare o infrangere il sogno del Comitato, per il quale razionalizzazione del territorio fa rima con valorizzazione dello stesso.

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