«L’ex statale non può essere di Morbegno»

Il sindaco Alberto Gavazzi chiede ancora alla Provincia di assumere anche la gestione del tratto cittadino. «Pur declassata è comunque un’arteria strategica in caso di incidenti ed eventi e non può ricadere sul Comune».

Ormai è quasi un anno che la vecchia statale 38 è andata in pensione. Era il 29 ottobre, infatti, quando venne inaugurata la variante di Morbegno (la parte nuova della 38 che da Cosio Valtellino porta dritta al conoide del Tartano nel comune di Talamona). Da quel momento l’arteria stradale che percorre, parallela alla nuova 38, la stessa porzione di territorio è stata declassata.

Almeno sulla carta. Al momento nulla è stato fatto e il Comune di Morbegno chiede conto alla Provincia rispetto al passaggio di consegne del tratto stradale, che andrebbe a svantaggio «dell’assetto generale della viabilità e della sicurezza di questa via di fuga, che garantisce l’uscita dalla Valtellina in caso di qualsiasi problematica, dai lavori pubblici agli incidenti», sulla 38. «Non si può affidare un tratto così importante a livello provinciale a un Comune, non è pensabile dal punto di vista dell’interesse complessivo del territorio provinciale, inoltre, fra uno svincolo e l’altro in Bassa Valle c’è una evidente uniformità di problematiche da gestire con continuità. Quindi va trovata una soluzione seria, perché così come proposta dall’Anas non mi trova d’accordo», precisa il sindaco Alberto Gavazzi. L’Anas, ex proprietaria della strada statale, ha provveduto in questo senso a informare del passaggio del tratto alla Provincia alla quale spetterà la gestione della 38 declassata, salvo il tratto di Morbegno che passa al Comune. Così quest’estate la Provincia ha preso atto della “classificazione a strada provinciale della strada statale numero 38 dello Stelvio, nei tratti dal chilometro 8+200 al chilometro 12+170 e dal chilometro 14+135 al chilometro 18+200, dismessi a seguito della costruzione del I lotto 2° stralcio della variante di Morbegno”. Sull’ex statale, oggi provinciale “numero 30 - Valeriana occidentale”, sui 10 chilometri totali fra lo svincolo di Cosio Valtellino e quello di Talamona, due, fra i chilometri 12 e 14, dovrebbero diventare di proprietà comunale, cioè l’intero territorio di Morbegno, dalla rotonda all’ingresso della città scendendo da Sondrio (all’altezza della ditta Alpes) sino all’ultima rotonda verso Cosio Valtellino (all’intersezione con via Forestale). Lo prevede il codice della strada parlando del passaggio di proprietà al Comune che supera i 10mila abitanti. «Ma sono previste anche deroghe alla materia. Con la Provincia ne abbiamo già discusso - dice Gavazzi -, perché riteniamo che sia un argomento provinciale e mi sembra strano non sia stato sviscerato a suo tempo in vista dell’apertura della nuova 38. Stiamo parlando di un tronco di strada strategico sia in situazioni di emergenza o di garanzia di sicurezza o in corrispondenza di eventi importanti; inoltre, ancora oggi sull’ex statale non passa un traffico esclusivamente morbegnese».

Ci sono poi le connessioni trasversali provinciali importanti. «La provinciale per San Marco, quella della Val Gerola e la Valeriana verso Dazio e Traona. Inoltre rimane la strozzatura del Tartano: se per lavori si dovessero chiudere la gallerie della nuova 38 - conclude - ci sarebbero lungaggini sulle competenza dei piani del traffico. Pensando alle asfaltature o allo spazzamento neve: i mezzi della Provincia arriverebbero sino ai comuni confinanti per poi fermarsi a Morbegno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA