«L’abbiamo saputo dai giornali»
I genitori del 17enne contagiato
vanno dall’avvocato

La polemica«Ore di angoscia per nostro figlio, aspettando l’esito Adesso sta meglio, ma ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni»

VALDIDENTRO

È giunta nel primo pomeriggio di ieri, ai media, l’eloquente nota a firma “I genitori del ragazzo positivo al Coronavirus” in cui la mamma e il papà dello studente di 17 anni di Valdidentro risultato positivo al test, si sono tolti più di un sassolino dalla scarpa.

Attivata da loro stessi, come da indicazioni ministeriali, la macchina dei soccorsi, non si sono sentiti adeguatamente seguiti, al contrario, abbandonati al loro destino. E lo hanno messo per iscritto dopo aver contattato l’avvocato Ezio Trabucchi, loro compaesano, chiedendogli di svolgere tutte le verifiche necessarie riferite alle modalità di comunicazione dell’esito del tampone effettuato su loro ragazzo.

«Abbiamo saputo della positività di nostro figlio solo nella tarda mattinata di oggi (ieri, per chi legge, nda) apprendendo la notizia dai media, giornali e social. E siamo sconcertati per questo modus operandi».

La reazione è stata quella di chiedere al legale, Ezio Trabucchi, di effettuare delle verifiche presso l’Ats «e l’avvocato ci ha riferito di aver sentito il direttore generale dell’Ats, dottoressa Lorella Cecconami, la quale confermava la positività del nostro ragazzo e dava atto che, per ragioni non ancora appurate, la notizia, effettivamente, non ci era stata ancora data. Solo dopo abbiamo ricevuto la telefonata dell’Ats in cui si confermava la positività al Coronavirus e ci veniva detto di tenere a casa nostro figlio e monitorare la temperatura, senza aggiungere altro». Da noi contattata in merito, Ats precisa di non poter intervenire a titolo di replica, essendo, la comunicazione sul tema interamente in capo a Regione Lombardia.

Dopodiché la nota dei genitori prosegue consegnando alla pubblica opinione la cronistoria di quanto accaduto alla loro famiglia negli ultimi giorni.

«In angoscia per ore senza avere notizie dirette – scrivono mamma e papà -. Nostro figlio, ora, sta abbastanza bene e pare che la situazione non desti particolare preoccupazione, nonostante il trasferimento a Lecco, ma siamo distrutti».

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