La petizione: «Non vogliamo

quella centrale a biomasse»

Residenti e imprenditori sono contrari al nuovo impianto a Regoledo di Cosio. E avviano una raccolta di firme.

La petizione: «Non vogliamo quella centrale a biomasse»

Abitanti e artigiani di Regoledo si oppongono all’intervento in atto per la realizzazione di una centrale di cogenerazione a biomasse nella frazione. Un gruppo di cittadini sta lavorando ad una raccolta firme per dichiarare un secco «no alla centrale a biomassa», intervento già in fase di avanzamento da parte della Sem, società elettrica morbegnese. La zona è quella di Regoledo a sud della statale 38, a ovest del cimitero della frazione in una zona non lontana da case e aziende.

«Ci siamo ritrovati con questo cantiere – spiega Franca Bertoli, abitante della zona che insieme ad altri cittadini e imprenditori del settore alimentare ha sollevato la protesta – di dimensioni rilevanti e a poca distanza dalle case e dalle ditte dell’area artigianale in cui è inserito. Il cartello della concessione ai lavori non riporta nemmeno la tipologia di intervento, genericamente indicata come “altro”, e indica che titolare è la Sem. Non siamo stati in alcun modo interpellati né informati sul progetto e il suo contenuto».

Ho chiesto chiarimenti agli uffici comunali e da qui ci rimbalzano alla Provincia che avrebbe dato le concessioni e autorizzazioni necessarie. Conosciamo vagamente i termini dell’intervento, del quale si era parlato tempo fa, ma non conosciamo i dettagli né sui materiali che saranno bruciati per produrre energia, né sulla tipologia di intervento che è in corso tra le nostre case».

«La preoccupazione è per l’inquinamento dell’aria, l’impatto sulla vivibilità e salubrità della zona dove ci sono produzioni alimentari insediate da anni e abbiamo forti perplessità sull’opportunità di questa scelta. Abbiamo molti dubbi e poche informazioni e ci stiamo preparando ad una petizione per opporci a questo intervento che, a nostro parere, non è compatibile con un’area artigianale e con la vicinanza alle case».

Della questione i cittadini vogliono interessare anche il Wwf Valtellina e Valchiavenna, che già si espresse la scorsa estate sul progetto, allora ancora in via di definizione, per l’impianto per la produzione di energia elettrica e di calore utilizzabile per il riscaldamento. Il Wwf aveva riconosciuto l’impianto come «un’occasione per il comune di Cosio Valtellino per offrire il suo contributo al miglioramento ambientale della qualità della vita, anche dei propri cittadini» facendo però notare che «pur riponendo la massima fiducia su tutte le strategie previste per evitare al massimo le emissioni nocive, non sarebbe stato possibile reperire un’altra zona, meno prossima al centro abitato, dando comunque per scontato che l’impianto funzioni a meraviglia e non si verifichino fughe di fumi, polveri sottili o altro?».

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