La lettera dei presidi: «Servizi da potenziare per i ragazzi in difficoltà»

Chiavenna: La richiesta a Asst e amministratori «Il servizio di neuropsichiatria infantile in emergenza Tanti i casi da seguire, disagi a scuola e nelle famiglie»

«I bisogni crescono, serve un potenziamento». Lettera dei presidi degli istituti scolastici della Valchiavenna per sottolineare le necessità di migliorare il servizio di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Chiavenna. Questa volta a prendere carta e penna sono i dirigenti scolastici dei tre istituti comprensivi ai quali si sono aggiunti quelli degli istituti superiori Da Vinci e Caurga. Un lettera inviata all’Asst, al direttore del presidio di Chiavenna, al dirigente scolastico provinciale e agli enti locali: «Intendiamo segnalare – si legge – la situazione di emergenza in cui versa la neuropsichiatria infantile di Chiavenna. Dal 29 novembre il servizio manca della figura medico specialistica, sostituita per un solo giorno alla settimana, dal dottor Terranova. A fine dicembre cesserà anche il servizio educativo di Paola Stoffel».

Il tutto a fronte di una “domanda” crescente: «I bisogni speciali di bambini e adolescenti della Valchiavenna, quantitativamente rilevanti in progressiva crescita e che richiedono interventi di prevenzione, diagnosi precoce, presa in carico tempestica e percorsi terapeutici e riabilitativi, non possono essere rinviati. L’inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali già certificati, per essere efficace necessita del confronto continuo tra le istituzioni scolastiche, la neuropsichiatria infantile e le famiglie».

«Comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni espresse dai dirigenti scolastici. - sottolinea il direttore sociosanitario Antonino Zagari -, Purtroppo il nostro impegno per risolvere la questione ha dovuto fare i conti con le difficoltà oggettive nel reperire medici, a fronte di esigenze specifiche in aumento che meritano tutta la nostra attenzione. Ora, con l'arrivo del nuovo neuropsichiatra saremo in grado di soddisfare le richieste non soltanto per le visite, alle quali in questo periodo abbiamo dato priorità, ma anche per gli incontri con il personale scolastico»

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