Cronaca / Valchiavenna
Martedì 03 Gennaio 2017
La causa del rogo è una lanterna
«Danni ingenti per un imbecille»
Non si escludono le cause naturali, ma l’ipotesi più probabile rimane quella dei fuochi da artificio o di una lanterna cinese volante. Qualcosa più di un’ipotesi sulla quale gli inquirenti lavoreranno nelle prossime ore per capirne la fondatezza e, eventualmente, trovare il colpevole.
Alcuni Comuni della valle, tra i quali proprio Chiavenna, avevano nei giorni scorsi emanato un’ordinanza che vietava fuochi e botti per Capodanno in coincidenza con il prolungato periodo di siccità. Eppure i fuochi sabato sera sono stati tantissimi. Come negli anni passati. Segno che i divieti sono stati in gran parte non rispettati. Razzi, petardi in quantità e, ben visibili da tutta la valle, almeno 4-5 lanterne cinesi, quindi con una fiamma viva lanciate in cielo. E finite chissà dove.
«Purtroppo paghiamo tutti per l’atteggiamento imbecille di qualcuno – ha commentato il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta - . Quanto è accaduto è francamente incommentabile. Mi auguro che le forze dell’ordine individuino l’autore di questo gesto e che questi ne paghi le conseguenze. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori che sono prontamente intervenuti e hanno lavorato senza sosta per contenere una situazione per risolvere la quale ci vorrà comunque ancora qualche giorno».
Trovare il colpevole, insomma, ma ben sapendo che poteva capitare ad altri, non pochi, che negli stessi momenti hanno tenuto un identico comportamento scriteriato: «Quando i sindaci emanano un’ordinanza, lo fanno perché dagli enti preposti ci viene dato qualche allerta, come nei casi di siccità o altro – ha commentato il sindaco di Piuro, altro comune dove era stato previsto il divieto - . Non lo fanno per diletto o per creare disagi, anzi, lo fanno perché c’è reale pericolo, come nel caso dei divieti di accendere fuochi o petardi o lanterne cinesi in questi giorni. Bene, come non detto. Il Sench di Daló é in fiamme. Mi auguro che il colpevole venga scoperto e punito esemplarmente, a norma di legge».
Intanto sono arrivati i primi provvedimenti del comune di Chiavenna per la sicurezza. Con un’ordinanza sono stati chiusi la Via Ferrata “Biasini”, che una volta terminata l’emergenza dovrà essere attentamente ispezionata, il sentiero di avvicinamento alla stessa da Pianazzola e da Pua, il sentiero attrezzato di rientro, il tratto di via Spluga che sale verso Pianazzola dai Crotti di Bette, il sentiero da Barini a Uggia e il percorso che collega il quinto tornante della strada per Pianazzola alla via Spluga. n
D. Pra.
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