Borse, Milano in altalena

La reazione dei mercati all’esito del referendum. Milano apre -1,8% poi lorna in positivo e scende di nuovo

Il 4 dicembre non segna la fine del mondo, gli analisti sembrano concordi ma è un ostacolo in più per la ricapitalizzazione delle banche italiane. «La vita in Italia va avanti anche dopo il Referendum, politicamente ed economicamente» commentano in un report gli analisti di Banca Imi. Il risultato e la conseguente instabilità politica “ostacolerà la ricapitalizzazione delle banche italiane, perchè - osserva Vontobel - mette in dubbio la capacità dell’Italia di riformare se stessa e aumentare la crescita tendenziale, prerequisito essenziale per la sostenibilità del debito sovrano». I titoli bancari restano sotto i riflettori ma lo scenario intorno non dovrebbe cambiare se non per un’aumentata volatilità. «Ci aspettiamo che la Bce giovedì annunci un’estensione del suo programma mensile di acquisto per altri sei mesi oltre il marzo 2017 per 80 miliardi di euro. «I mercati adesso osservano da vicino Mps e l’esito della ricapitalizzazione da 5 miliardi, messa a rischio dagli sviluppi politici» commenta Paul Hatfield, Global Chief Investment Officer di Alcentra (BNY Mellon).

Piazza Affari. dopo una partenza in negativo a -1,8% alle 9.52 è tornata a viaggiare in positivo, segna +0,1% a 17.109 punti, ed è poi tornata in negativo

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib infatti registra un -0,13%, dopo aver navigato buona parte della mattinata sotto il segno più. Ad appesantire il listino in una giornata caratterizzata da grande volatilità sono ancora le banche, in sofferenza dopo il risultato del referendum costituzionale e le dimissioni di Matteo Renzi. In particolare Mps vira di nuovo in negativo, -2,1%, mentre Popolare di Milano e Banco flettono e segnano rispettivamente -5,6% e -5,4%, tra un susseguirsi di sospensioni in asta di volatilità. Unicredit è sempre pesante, a -3,65%. Ubi in controtendenza sale dello 0,96%. Restano in positivo Saipem, +3%, Moncler, +2,8%, e Leonardo-Finemccanica, +2,9%.

Seduta comunque sotto pressione a Milano per i titoli bancari. Unicredit entra agli scambi in ritardo e cede il 5,18% mentre vengono sospese in asta di volatilità Intesa Sanpaolo e Banco Popolare con un calo teorico di circa il 4 per cento. Soffrono anche Ubi (-4,12%), Mediobanca (-4%) e Bper (-4,5%).

Unicredit scivola in borsa e viene sospesa in asta di volatilità, dove segna un calo teorico del -5,57%.

Le contrattazioni restano in positivo su tutte le principali Borse europee, con l’Euro Stoxx 50 che si porta a metà mattina attorno al +1,6%. Vola Fancoforte, a + 1,7%, bene Parigi che segna +1,3%, mentre Londra va a +0,7%. In positivo anche Madrid, +1,25%, e Vienna, che all’indomani della vittoria alle presidenziali di Alexander Van der Bellen, viaggia in positivo con un +0,95%.

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