«Io, cinese in Valle. Non ho paura del virus. E gli affari vanno»

Cristina Ji gestisce un megastore lungo la statale 38 a Morbegno, è integrata da anni. «Allarmismo esagerato, non temo per i miei in Cina».

Non c’è paura, tutto è aperto. La Valtellina non è Milano, la statale 38 non è via Paolo Sarpi, la “Chinatown” meneghina nella quale i clienti di rosticcerie e negozi sembrano essersi eclissati a causa del panico. Da noi, nelle zone del commercio animato dalle merci provenienti dalla Terra del dragone non si registrano flessioni, imprenditori e articoli cinesi non sembrano per niente allarmati dalla crisi alimentata dall’ansia per il contagio da coronavirus.

I negozi cinesi, soprattutto gli store, grandi magazzini con assortimento vario e generalista continuano ad avere clientela, buoni flussi alle casse. A Morbegno l’Iper d’Oriente macina vendite come tutti i giorni, la gente compra accessori, articoli d’abbigliamento, lampadine, detersivi. Alla cassa, operativa e sorridente una commessa valtellinese, affiancata dalla titolare, «Problemi legati alla paura per il coronavirus, nessuno – commenta sicura quest’ultima – in Valtellina, il virus non c’è, in Italia il virus non c’è, per noi il lavoro non ha subito nessuna variazione, è tutto normale».

La titolare si chiama Cristina Ji, è un monumento alla migliore integrazione tra Italia e Cina. Parla molto bene la nostra lingua nazionale, è in Valle da tanti anni con la famiglia. Ha gestito un megastore a Cosio Valtellino più un bar pizzeria e ristorante. È simpatica, ha sempre parlato volentieri con i giornalisti, dal 2016 ha ampliato le superfici di vendita rilevando l’ex emporio e show room Pezzini, il mobilificio. «La paura che si sta registrando in altri luoghi d’Italia, come ad esempio Roma, ma anche Milano – prosegue Ji- è esagerata. Non c’è nessun motivo per diffondere allarme, ce lo dicono tutte le informazioni, sappiamo dalle fonti ufficiali che gli ammalati in Italia sono pochissimi, isolati, c’è grande cautela e non circola il virus. È tutto lontano. La Cina – afferma – ha fatto un grande lavoro per contenere il diffondersi della malattia, c’è efficienza, c’è serietà».

Cristina non è neanche preoccupata per i suoi parenti in Cina. «La mia provincia di origine - spiega - è molto lontana da Wuhan, non ho nessun motivo di allarme. Consideriamo – precisa – che il nostro Paese di origine è grande, forse non ci si rende conto». Sorride, la sua testimonianza è all’insegna del realismo, il virus in Valtellina non c’è, non c’è in Lombardia. E non ha indecisioni nell’indicare un orizzonte non così complesso rispetto al futuro.

«L’evoluzione della situazione non mi preoccupa, lavoriamo tranquilli. Noi – dice anche – viviamo qui da tanti anni, e non si devono avere dubbi sulla Cina». Serra i pugni, davanti a sé, sorridente, come chi affronta senza paura una sfida. «La Cina è una grande nazione, è forte, la Cina ce la farà».

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