“Io apro” è un flop

Solo 2 locali aderiscono

in tutta la provincia

Si sgonfia subito la protesta degli esercenti. Vincono il timore dei controlli e delle multe salate (anche per i clienti)

L’iniziativa “Io apro 1501”, che coinvolge baristi e ristoratori (ma anche albergatori, gestori di palestre ed esercizi per cui sarebbe prevista la chiusura) dalla giornata di oggi non sembra aver fatto breccia in provincia di Sondrio.

Solo due gli esercenti che hanno aderito ufficialmente alla rivolta di chi intenzione di aprire, qualunque siano le disposizioni dettate dal Dpcm contro la pandemia. Una protesta in toni cordiali, senza negazionismo, assicurano gli ideatori, che lancia un appello al massimo rispetto e collaborazione con le Forze dell’ordine in caso verranno a visitare le strutture aperte.

Due strutture

Almeno, sono due le strutture che hanno aderito attraverso il canale Telegram organizzato per l’occasione, “Io apro Sondrio e provincia” (che ha “raccolto”, in pochi giorni, quasi 150 membri), una a San Pietro di Teglio, l’altra a Valdisotto. Non è escluso, però, che altri bar e ristoranti seguano la loro strada autonomamente, senza aver comunicato attraverso Telegram o altri canali ufficiali legati all’iniziativa, che ha carattere nazionale, la loro adesione.

Fatto sta, però, che le preoccupazioni sembrano aver superato la voglia di aprire anche di chi ne avrebbe l’intenzione. Ovviamente, c’è chi condanna l’iniziativa, ma anche tra chi l’approva c’è la preoccupazione per le possibili sanzioni, la paura di essere i soli ad aderire, ma anche dubbi sull’immagine che potrebbe essere data di un settore che, seppur in forte crisi, non vuole apparire come “fuori legge”. Tanti se e ma, pochi che al momento ci mettono la faccia e affermano di voler aderire alla protesta.

A Sondrio, ad esempio, sembra che nessuno degli esercenti aderirà: si sarebbero messi d’accordo, in particolare baristi e ristoratori, per non aderire, ma non escludono di mettere in atto altre forme di protesta nei prossimi giorni, dopo però essersi consultati in modo compatto.

Del resto, anche se gli organizzatori di “Io apro 1501” rassicurano sulla presenza di un pool di legali pronti a difenderli dalle possibili sanzioni, e nonostante in molti siano convinti che le forze dell’ordine chiuderanno uno o entrambi gli occhi e che gli eventuali avventori dei locali non rischino alcuna multa, la situazione appare diversa. Innanzitutto, i controlli ci saranno, e le sanzioni potranno coinvolgere sia i gestori (che rischiano la chiusura temporanea del locale, come già accaduto) sia i clienti.

L’obiettivo delle forze dell’ordine è, in primo luogo, mettere in atto tutte le misure idonee ad evitare pericolosi assembramenti e che garantiscano, nel frattempo, il mantenimento dell’ordine pubblico. Si procederà, inoltre, alla rilevazione di condotte illecite e alla contestazione delle relative sanzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA