Inaugurato il “Cast”: «Sondrio diventa il cuore delle Alpi»

Ieri pomeriggio il sindaco Scaramellini con queste parole ha tagliato il nastro del nuovo museo. L’assessore Fratta: «Sarà aperto, sempre in costruzione».

Un luogo «chiuso, ma in cui si apre l’immaginazione», per guardare «con occhi nuovi» il paesaggio intorno alla città o per sognare vette e luoghi lontani. Una realtà che avvia una nuova vita per il Castel Masegra e porta la storia della montagna nel cuore della città. Così è stato definito, ieri sera durante la cerimonia di inaugurazione, il museo narrativo interattivo “Cast – Il castello delle storie di montagna”, aperto da oggi dopo un lungo percorso progettuale avviato dall’amministrazione Molteni e completato dalla giunta del sindaco Marco Scaramellini.

E l’apertura di Cast è un momento significativo per la città, ha rimarcato il primo cittadino, perché il nuovo museo «è un tassello importante della rinascita del castello, che andrà recuperato nella sua interezza», e perché palazzo Pretorio vuole «rafforzare sempre di più la vocazione di Sondrio come città nel cuore delle Alpi». Alla realizzazione di Cast hanno contribuito tanti soggetti e tante realtà - Politecnico di Milano, Collegio regionale delle guide alpine, Cai nazionale e sezione di Sondrio, Museo della montagna di Torino, Sondrio Festival, Ecomuseo del Monte Rolla, Fondazione Bombardieri, Valtellinaccessibile, Distretto culturale della Valtellina e aree protette della provincia -, con il sostegno della Fondazione Cariplo perché «crediamo che la cultura sia un mondo su cui vale la pena investire», ha sottolineato il presidente dell’ente Giovanni Fosti. «Qui si potranno scoprire tanti aspetti della montagna, che è un luogo di valori - ha rimarcato -, attraverso le storie di montagna si darà la possibilità ai ragazzi di riconoscersi in questi valori, di farli propri, di capire che la montagna non è un luogo chiuso, ma un punto di apertura verso il mondo, come ci ha mostrato Walter Bonatti».

Un tesoro circondato da un altro grande patrimonio, ha sottolineato l’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori: «Il Masegra è al centro dei terrazzamenti - ha rimarcato -, una straordinaria eredità lasciata dai nostri avi. Nel cuore delle Alpi è fondamentale pensare a uno sviluppo turistico rispettoso della montagna, nel 2026 avremo una vetrina eccezionale con le Olimpiadi e dobbiamo essere bravi a far conoscere la Valtellina per le sue caratteristiche».

Potenzialità che la «comunità operosa» della Valle può valorizzare al meglio, ha sottolineato il prefetto Paola Spena. E con Cast il Masegra inizia un nuovo capitolo, restando «un libro aperto per tutti e il custode del paesaggio che lo circonda», che «accompagna la vita della città da secoli», ha evidenziato l’assessore alla Cultura Marcella Fratta. «Il percorso narrativo nasce per creare empatia, per trasmettere una cultura accessibile, con la piena ed effettiva partecipazione del visitatore - ha sottolineato -. Sarà un museo aperto, sempre in costruzione, che porterà a vedere questo nostro paesaggio con occhi nuovi». Il responsabile del progetto per il Comune Luca Verri, il curatore Marco Albino Ferrari e Leonardo Sangiorgi, direttore artistico del gruppo Studio Azzurro che ha curato l’allestimento, hanno spiegato come il percorso espositivo chiami ogni visitatore a essere protagonista, attraverso le tante postazioni interattive di cui si compongono i tre piani dedicati ad arrampicata, alpinismo, ambiente. E dopo la benedizione impartita dall’arciprete don Christian Bricola e il tradizionale taglio del nastro, l’inaugurazione si è conclusa con la visita al nuovo museo, da oggi aperto a tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA