In 140 a messa in collegiata
«Un’esigenza, ci è mancata»

Pochi posti liberi per la celebrazione ieri alle 18, altre decine durante la giornata nelle chiese in città

I sondriesi, almeno a giudicare dalle numerose presenze alle celebrazioni di ieri, attendevano di poter tornare a partecipare alle messe. Già ieri mattina, quando l’arciprete, don Christian Bricola, ha presieduto la prima liturgia alle 7,15 in collegiata, c’erano oltre trenta fedeli. Altre decine hanno partecipato alle messe delle 8,30 al Sacro Cuore e delle 9 e 18 nel cortile dell’Istituto salesiano. Ieri sera, invece, alla celebrazione presieduta da don Enzo Cipro in collegiata, alle 18, erano quasi 140 i presenti. Poche sedie libere per raggiungere la capienza massima della chiesa, dove sono stati riservati dei posti per i fedeli anche a lato del presbiterio.

Porte aperte, così che chi entrava non toccasse le maniglie, dispenser per il gel igienizzante e volontari per l’accoglienza pronti ad indicare quali posti occupare, preferibilmente via via quelli liberi e più distanti dall’ingresso, indicati da un adesivo. Prima dell’inizio della messa di ieri pomeriggio in collegiata è intervenuto l’arciprete per fornire «alcune regole del nuovo galateo liturgico»: mantenere la distanza interpersonale di un metro e mezzo, rimanendo ai posti indicati e non spostando le sedie, indossare sempre la mascherina e non inginocchiarsi per non ridurre le distanze con chi è seduto davanti, ma anche attendere in piedi al proprio posto di ricevere la comunione e depositare all’uscita della chiesa eventuali elemosina che non vengono raccolte come di consueto all’offertorio.

«I parrocchiani si sono comportati molto bene - riflette l’arciprete -: hanno ascoltato e messo in pratica con attenzione le indicazioni che abbiamo fornito. Adesso si tratterà solo di portare avanti l’organizzazione dei volontari e fare in modo che le cose funzionino ad ogni celebrazione».

Il desiderio di accostarsi alla comunione eucaristica è quello che ha animato anche i numerosi fedeli presenti ieri alla celebrazione. «Dopo questo tempo in cui non è stato possibile - ci ha confidato Franca Senini -, ho proprio grande desiderio di ricevere l’Eucaristia. È nell’animo dell’uomo, credo, riuscire a cogliere la presenza del Signore nel proprio animo. Per questo è importante accostarsi all’Eucaristia, della quale spesso non capiamo l’importanza. Ma nelle settimane in cui non ne abbiamo avuto la possibilità, forse l’abbiamo compreso meglio».

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