Imu, impennata dello 0,8%
«Una manovra necessaria»

Morbegno, in commissione il bilancio preventivo. Zecca spiega la manovra. «C’è disequilibrio tra entrate e uscite, la spesa corrente non si sostiene»

Per fare quadrare i conti nel triennio 2020/2022, la nuova giunta Gavazzi - nell’affrontare il suo primo bilancio di previsione - aumenta l’Imu dello 0,8%. Una manovra «dolorosa, ma necessaria», che tocca seconde case e attività produttive o commerciali e che porterà nelle casse comunali maggiori entrate per 350mila euro. «Che non serviranno a incrementare i servizi resi, ma solamente a garantirne la sopravvivenza» ha spiegato nella commissione di lunedì l’assessore al Bilancio, Alberto Zecca, non nascondendo il «grosso problema» riferito alla parte corrente che «quest’anno ci ha reso difficile predisporre lo schema del bilancio di previsione. La carenza di liquidità è il fatto sintomatico del disequilibrio creatosi tra entrate e spese della parte corrente del bilancio, che è quella parte che riguarda gestione ordinaria e che rappresenta, con un esempio, la benzina per far funzionare l’automobile e non il suo acquisto». 

I numeri devono tornare e per raggiungere l’equilibrio tra entrate e uscite la giunta ha dovuto compiere una scelta optando, tra l’altro, per l’incremento del l’Imu. «L’unico strumento che consentiva di ottenere un’entrata consistente». Critica sull’aumento dell’aliquota il consigliere di minoranza Bruna Perlini. «Mi sembra il momento meno opportuno per questo incremento - ha rimarcato -. Nel nostro mandato siamo riusciti a non aumentare l’aliquota. Le maggiori entrate si potevano trovare anche oggi, oppure si potevano tagliare altre spese. Nel caso specifico, pensiamo a servizi come biblioteca o museo che sono utilizzati dal mandamento: siete nel direttivo della Comunità montana, potevate chiedere di farvi aiutare nel sostegno dei servizi dagli altri Comuni, che questi servizi li utilizzano».

«Posso convenire che non sia il momento più opportuno, il problema è che il momento è necessitato e non riusciamo a fare altrimenti, anche tenuto conto dell’andamento dell’avanzo di amministrazione, che negli ultimi anni è sempre più modesto» ha replicato Zecca. 

«Lo schema di bilancio è sostanzialmente quello elaborato prima dell’emergenza Covid - ha aggiunto l’assessore - e per raggiungere il pareggio, dovuto per legge, tra spese ed entrate di “parte corrente”, cioè quella che garantisce l’erogazione dei servizi comunali, è stato necessario operare un taglio dei costi e un incremento delle entrate. Nel corso degli ultimi anni si è riscontrato un indebolimento dell’equilibrio: a fronte di entrate sostanzialmente stabili c’è stato un incremento della spesa, tant’è che le somme che “avanzano” al termine dell’anno sono sempre più risicate». E ancora: «Quindi o si interrompono i servizi, come l’asilo nido, la biblioteca, il museo, o operiamo con manovre dolorose, ma necessarie. I tagli operati sulle spese del personale e sui contributi ai soggetti del territorio non sono sufficienti, da qui l’aumento dell’aliquota Imu 2020 dello 0,8%». Per dare una idea dell’entità dei numeri, Zecca ha spiegato che il nido ha un costo annuo di 165mila euro, «peraltro coperto in gran parte da contributi ricevuti da Regione, fondazioni e rette di frequenza, ma non per tutti i servizi è così e i costi restano a carico del Comune. Dalla manovra Imu deriveranno maggiori entrate per 350mila euro. Tale è la situazione che ci siamo trovati e a cui dobbiamo ovviare a prescindere dalle problematiche che deriveranno dalle minori entrate effetto della pandemia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA