Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Agosto 2013
Impianti di Caspoggio:
per riaprire 300 euro a casa
Accesa discussione sulla proposta avanzata dalla Fab per garantire futuro alla skiarea
A garanzia delle perdite il Comitato propone la partecipazione di residenti, villeggianti ed enti
Una folla si è radunata nel Palazzetto dello Sport di Caspoggio martedì sera. Circa 700 persone hanno preso parte all’assemblea pubblica indetta dal Comitato “Caspoggio c’è” per decidere le sorti dell’unico impianto di risalita della stazione. Tanti e partecipi i villeggianti. Pochi e zitti i caspoggini.
Vivace, comunque, il dibattito imbevuto di una radicata diffidenza verso la proprietà degli impianti, rea di averli chiusi nel dicembre dello scorso anno, e, quindi, guardata di traverso sia dalla popolazione sia dai villeggianti.
«Eppure Franco Vismara rimane il nostro unico interlocutore - ha affermato Danilo Bruseghini, presidente del Comitato - in quanto proprietario e gestore dell’impianto. Con lui ci siamo incontrati tre volte per discuterne il futuro e ne sono emerse tre proposte. Due impraticabili, per noi, attinenti alla vendita per 3,5 milioni, e all’affitto. La terza via è quella che abbiamo scelto, perché l’unica percorribile ad oggi».
Si tratterebbe di garantire l’apertura della seggiovia per la prossima stagione, arrivando, però, ad inserire nel comitato di gestione anche alcuni membri di “Caspoggio c’è”. «A fronte di questa compartecipazione alla gestione, però, - Vismara ci chiede la garanzia della copertura delle perdite economiche fino a 350mila euro che corrispondono al passivo registrato nell’anno peggiore. Così come ci è stata chiesta la copertura delle spese contabili amministrative, si parla di circa 40mila euro».
Il punto è come arrivare a recuperare i soldi a titolo di garanzia fideiussoria. E qui arriva il coinvolgimento della popolazione e dei villeggianti. «Abbiamo pensato di chiedere un impegno di 300 euro per unità abitativa del paese - ha detto Bruseghini - contro il rilascio di una tessera stagionale. Fermo restando che l’area resterà fruibile allo sci e non chiusa per gare. Abbiamo ipotizzato di poter raccogliere dai 75mila ai 90mila euro in questo modo che andrebbero, poi, a sommarsi alle altrettanti attribuiteci dagli enti pubblici superiori, Unione dei Comuni, Comunità Montana, Provincia, Bim».
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