Il virus fa meno paura
«Contagi in discesa,
un’estate tranquilla»

L’analisi Ravizza, presidente dei medici lecchesi «I dati di questi ultimi giorni sono tranquillizzanti nonostantei decreti che hanno allentato le precauzioni»

Il “liberi tutti” sembra non aver fatto troppi danni. Dopo un iniziale, modesto, rialzo, il contagio comincia lentamente ma inesorabilmente, a calare. Un calo sostanziale. Che fa sperare che l’allentamento delle misure di protezione possa non portare a nuove ondate.

Pierfranco Ravizza, presidente dell’Omceo (ordine dei medici chirurghi e odontoiatri) di Lecco, è sempre prudente. Ma non nega il calo che sembra oramai generalizzato e pre-estivo: «Gli ultimi commenti sono abbastanza tranquillizzanti – ammette Ravizza -, mentre fino a pochi giorni fa malgrado i decreti che allentavano un po’ le maglie degli obblighi comportamentali, a livello di rilievo dei casi e dei commenti epidemiologici a livello ministeriale, non lasciavano completamente tranquilli. C’era molta più cautela. Ora, intendo negli ultimissimi giorni, cominciano a trapelare messaggi più ottimistici…».

Grandi numeri

Anche a Lecco e nella sua provincia sembra essere così: «Io cerco di leggere e interpretare i dati che vengono diffusi tra quelli più seri e attendibili. Più vengono scorporati sul piccolo e meno sono predittivi. Un dato nazionale è molto più rilevante di un dato provinciale, ma anche regionale. Abbiamo sempre detto che nella statistica prevalgono i grandi numeri e i tempi lunghi. Sui piccoli numeri, invece, non ragiono… Però in ospedale, da noi, gli ospedalizzati sono sempre meno: questo è innegabile. Mi sembra che ci sia molta attenzione in questo senso e i numeri sono relativi».

I lockdown

Le notizie asiatiche preoccupano un po’ di più. Lockdown in Cina, in Corea, come se ci fosse un qualcosa che non sappiamo.

Ma Ravizza ha un’altra spiegazione: «Leggevo un commento che non so se è attendibile o meno, ma da una parte ci sono i discorsi dello scarso livello di protezione vaccinale dei cinesi, ovvero una protezione bassissima, e dall’altra c’è il discorso delle scelte molto politicizzate… Qualcuno diceva che i cinesi sono molto autoreferenziali e stentano a smentire l’assunto che la politica del lockdown fosse l’unica possibile. Per loro la nostra politica anti Covid era perdente dal principio. Sono fissi sul lockdown anche perché da loro possono farlo senza troppi problemi, rispetto a una democrazia come la nostra… Ma credo che l’Occidente, in questo caso, abbia invece ragione».

Variante cinese

La variante cinese terribile dunque non esiste? «Non la conosco. Nessuno ne parla. E non sembra ci sia. Ma vedremo. Bisogna stare sempre attenti. Io continuo ad utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, nei negozi, dove c’è molto va e vieni. Anche se non c’è promiscuità nell’istante in cui ci entro, laddove c’è stata molta gente, tengo conto dell’aerosol che ci può essere ancora nell’aria, e mi lavo sempre le mani quando tocco porte e maniglie. Non credo si possa abbassare del tutto la guardia».

L’estate 2022 però la passeremo bene? Per il presidente dell’ordine dei medici, sempre tradizionalmente prudentissimo, questa volta è un “Sì” convinto.

«Guerre permettendo penso proprio di sì. Anche perché il nostro tasso vaccinale ci sta proteggendo, insieme a tutti quelli che hanno fatto la malattia».

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