Il sindaco ucraino: «Aiutateci»
Già partito un tir carico di aiuti

Gordona Un’altra gara di solidarietà dopo l’appello di un piccolo paese Tutti mobilitati: la Moro per la pasta, la Logway per il trasporto con il camion

Il motore dell’iniziativa è Liliya Mateyko, 40 anni, di Burshtyn, un piccolo paese della provincia di Ivano-Frankivs’k, nel nord ovest dell’Ucraina che, più che essere assediato dalle bombe, è “invaso” da connazionali in fuga dalle aree più centrali e più bombardate del paese. E’ da lì, dal sindaco di quel paesino che sta accogliendo i profughi in fuga assicurando loro alloggio e cibo, che è giunta la richiesta di aiuto fino a noi, in Valchiavenna.

Parroco e associazioni

Per il tramite di Liliya, nipote del sindaco, in Italia da 20 anni e dal 2012 di stanza a Gordona, in Valchiavenna.

«Mio zio mi ha chiesto aiuto, perché non sa più come fare a garantire il cibo e i generi di prima necessità ai profughi - dice Liliya, che sentiamo mentre è in viaggio in auto, da sola, di scorta al Tir partito ieri a mezzogiorno da Chiavenna - e io , per quanto ho potuto ho cercato di attivarmi». «Però - aggiunge - non pensavo ad una simile risposta. Tutti si sono dati da fare. I sindaci dei Comuni della zona in cui lavoro, perché sono operatrice socio sanitaria alla “Sacra Famiglia” di Perledo, di Mandello, Abbadia, Pasturo, e, anche il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, il parroco del posto, la Moro Pasta, e la Logway autotrasporti, che mi ha messo a disposizione il Tir e due autisti».

Solidarietà nella solidarietà, perché a sua volta Gianni Dal Cason, titolare della Logway di Chiavenna, contattato da Liliya per sapere se poteva assicurargli il trasporto della merce fino al confine ungherese-ucraino, ha detto subito di sì, ma poi a sua volta è stato inondato da offerte in denaro di valchiavennaschi decisi a contribuire alle spese di viaggio.

«Io ho detto subito che il carico l’avrei portato a destinazione mettendo a disposizione il Tir e due autisti, Moreno Del Fante ed Ernesto Galli - dice Dal Cason - però, c’era anche il discorso delle spese vive da affrontare fra autostrada e gasolio, e ne servono quasi mille litri. Si va sui 3mila euro, minimo, e devo dire che è bastato accennare alla cosa per avviare una catena di solidarietà che non mi sarei mai aspettato. Tant’è che in pochissimo tempo abbiamo raccolto quanto basta a coprire la maggior parte delle spese».

Ora il viaggio

Così, ieri mattina, dopo un primo passaggio alla Moro Pasta, di Chiavenna per caricare otto bancali di prodotti forniti dalla ditta, sentita dal sindaco, Luca Della Bitta, e dal parroco, don Andrea Caelli, e dopo la tappa all’oratorio di Mandello del Lario per caricare quanto raccolto in paese, nei Comuni limitrofi e in Valsassina, la comitiva è salpata con destinazione Zahony, nell’Ungheria nord orientale, al confine con l’Ucraina.

«Lì scaricheremo la merce, prima del confine - dice Liliya, che tallona il mezzo in auto - dove ci raggiungeranno autisti ucraini, tramite l’associazione Carità Surma. Il problema è trovare autisti di Tir del mio paese con più di 60 anni, perché quelli che abbiamo sono più giovani e non possono uscire dal confine ucraino. Prego a ogni chilometro che faccio che i miei connazionali possano trovare qualcuno in modo da portare a destinazione, allo zio, la tanta merce raccolta grazie alla generosità di tanti convalligiani».

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