Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 08 Novembre 2016
Il piano della sanità, specialità garantite
Nessun depauperamento delle strutture - e il riferimento è al Morelli di Sondalo -, ma la necessità di garantire tutte le prestazioni al territorio, indipendentemente dalla collocazione fisica degli ospedali.
Niente declassamenti, dunque, ma neppure doppioni - «è impensabile che cinque ospedali possano fare tutti le stesse cose» -, e piuttosto rimodulazione dell’offerta così da garantire sicurezza ai pazienti e ai professionisti la possibilità di acquisire competenze e competitività alle strutture.
È questa la filosofia della proposta tecnica di riorganizzazione dell’Azienda socio sanitaria territoriale Valtellina e Alto Lario per i prossimi tre anni inviata a Milano il 28 ottobre ed illustratadal direttore generale Giusy Panizzoli insieme a Rosella Petrali, direttore socio sanitario, Giovanni Monza, direttore sanitario, Carlo Maria Iacomino, direttore amministrativo e Alberto Messina, neurochirurgo.Una presenza quest’ultima legata ad una delle novità introdotte dal Piano, ovvero il ritorno della neurochirurgia - con struttura complessa - a Sondrio, prevalentemente per gli interventi di emergenza che richiedono una diagnostica che Sondalo non può offrire.
Al Morelli sono però confermate tutte le alte specialità, così come a Chiavenna il punto nascita e per il Pot di Morbegno si delinea un futuro a favore delle cronicità. Vera emergenza del sistema socio sanitario.
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