Il piano del traffico a Sondrio, le modifiche nel centro cittadino

Mercoledì sera la presentazione delle ipotesi avanzate dai tecnici sugli obiettivi indicati dal Comune. Al Policampus gli amministratori, ma pochissima gente.

Valorizzare il centro storico ampliandone l’accessibilità e mettendolo in rete con il resto della città, organizzare la rete delle strade primarie e proteggere, quanto più possibile e laddove si riesce, le zone residenziali e le frazioni. Il tutto alleggerendo l’asse viario Trento-Trieste e spostando il traffico sulla vecchia circonvallazione esterna: via Mazzini-Sauro-Toti; via Moro-Tonale e sulle vie IV Novembre-Fiume. È questo lo schema sul quale si impernia il nuovo piano del traffico di Sondrio secondo le ipotesi presentate ufficialmente mercoledì sera al Policampus dal tecnico della società incaricata, Andrea Debernardi della Meta di Monza.

Un’occasione per conoscere il futuro della viabilità che però è andata persa: in sala, tolti gli esponenti di maggioranza dell’amministrazione - in prima fila a fare gli onori di casa l’assessore alla partita Carlo Mazza e il sindaco Marco Scaramellini insieme agli altri assessori -, qualche rappresentante di minoranza, giornalisti e fotografi, i “normali” cittadini si contavano sulle dita di una mano. Meno ancora che durante la prima assemblea pubblica di marzo quando all’auditorium Torelli si raccoglievano opinioni ed esigenze, anche puntuali, in vista della stesura del piano.

Ora però che le ipotesi sono state messe nero su bianco ci si sarebbe attesi una maggiore curiosità, se non proprio interesse, da parte dei residenti che, in ogni caso, avranno altre occasioni per esprimersi in merito, in ultima istanza attraverso eventuali osservazioni al piano quando questo, una volta deliberato dalla giunta, sarà affisso all’albo pretorio.

Intanto, comunque, si ragiona sul piano delle ipotesi, delle strategie, «ovvero - ha spiegato Debernardi - della direzione in cui si vuole andare». Scelte che dipendono dall’analisi dei dati raccolti durante questi nove mesi, ma, soprattutto, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. «E questi - ha detto subito chiaramente Debernardi - ve li date voi. Non è un ingegnere del traffico a definirli perché davanti agli stessi dati ci sono tante diverse possibilità di azione». E l’indirizzo fornito dall’amministrazione è quello di mantenere l’attrattività nei confronti dell’esterno mantenendo gli stessi posti auto e, se possibile, incrementandoli.

Analisi della sosta - «in nessuna delle cinque zone in cui è stata suddivisa la città si sono registrate condizioni di crisi assoluta» -, dell’incidentalità - le vie più pericolose sono quelle a scorrimento più veloce come Moro, Tonale e Vanoni - e dei flussi - più passaggi sull’asse Trento-Trieste piuttosto che su Mazzini-Toti e la strada da Montagna che ha battuto persino quella della Valmalenco per traffico - hanno portato ad individuare una nuova mappa viaria fatta di cambiamenti di sensi di marcia, di interruzione di flussi, di alleggerimento di qualche via a discapito di altre.

Due le opzioni presentate, da leggere come step successivi piuttosto che come alternativa l’una all’altra. Si parte dall’area est del centro - comune ad entrambe le proposte - invertendo il senso di marcia in via Colombaro e nel tratto di via Trieste da Colombaro fino a via Battisti, prevedendo la semaforizzazione dell’incrocio di quest’ultima con via Sauro. Via Del Gesù e via Zara diventano a senso unico a salire fino all’incrocio con via IV Novembre: qui al Raja è prevista la realizzazione di una rotonda per minimizzare l’impatto del traffico proveniente anche da Montagna. Via San Rocco diventa percorribile solo in direzione est con uscita su via Brennero, anche questa destinata a cambiare senso di marcia.

Decisamente più articolata e rivoluzionaria l’opzione B, che potrebbe essere il secondo passo del piano.

Fatta salva la stessa soluzione a est, in questo caso si interviene anche sull’ingresso da ovest, in particolare sull’asse viale Milano - via De Simoni, con quest’ultima strada destinata a invertire il senso di marcia per portare le auto in centro. Un cambiamento che impone l’inversione di marcia anche di via Pedescallo, via Le Prese e di lungo Mallero Diaz. C’è poi l’alleggerimento dell’asse Trento-Trieste che prevede l’introduzione del doppio senso di circolazione in via Trento, nel tratto tra via Parolo e via Caimi (piazzale Valgoi, per capirci), l’inversione del senso di marcia nel tratto tra via Caimi e via Vittorio Veneto (davanti alle Poste), il ritorno al senso unico a salire su via Caimi e, soprattutto, l’inversione di marcia in via Ragazzi del ’99, che dopo tanto clamore sollevato nel 2006 dal centrodestra e, si dice, dopo aver fatto perdere un’elezione all’allora candidato del centrosinistra Angelo Schena, tornerebbe a scorrere da ovest a est.

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