Il direttore della skiarea felice: «Tremila sciatori in due giorni»

L’apertura anticipata delle piste di Madesimo non era finalizzata a coprire solo il fine settimana appena trascorso, ma a proseguire per l’intera stagione «con progressivo ampliamento delle piste, in base al meteo e con la possibilità di produrre neve».

Marco Garbin, direttore della skiarea Valchiavenna, è raggiante. «Sabato abbiamo avuto 1.200 primi ingressi in pista - assicura - e, oggi, (ieri, per chi legge) 1.750. Non possiamo che essere soddisfatti, tenuto conto anche della presenza, in pista, di parecchi possessori di tessera stagionale».

E dall’altro capo della provincia, dalle Orobie, gli fa eco un altrettando soddisfatto Domenico Cioccarelli, ad della società impianti Siba, che ha deciso, in zona cesarini, per l’apertura anticipata della Piana Galli, a 2.300 metri di quota. «Non ci aspettavamo così tanta gente - commenta Cioccarelli - siamo al settimo cielo, tant’è che adesso mi trovo a dover decidere se tenere aperto anche domani e dopo (lunedì e martedì) o se imporre uno stop fino a sabato. Devo fare alcune valutazioni».

Che, invece, il collega Garbin, di stanza in Valle Spluga, ha già fatto, tant’è che l’apertura anticipata delle piste di Madesimo non era finalizzata a coprire solo il fine settimana appena trascorso, ma a proseguire per l’intera stagione «con progressivo ampliamento delle piste fruibili, in base al meteo e con la possibilità di produrre neve», precisa Garbin.

Peraltro, Madesimo, ha già un buon parco sciabile, fra i 2.150 e i 1.900 metri di quota, con le piste Vanoni, Scoiattolo, Larici, Interpista e, in Val di Lei, la Caurga e la Marmotta. Per un totale di quattro impianti aperti, ovvero, la cabinovia Larici, la seggiovia Cima Sole, la funivia Groppera e la seggiovia Val di Lei.

«E, quel che ci fa più piacere è il fatto di poter contare su presenze certe già da domani (lunedì) - precisa Garbin -, perché si sono prenotati parecchi sci club e squadre impegnate negli allenamenti». Che dovrebbero trovare via libera all’accesso in valle dall’unica strada percorribile, la Statale 36, dal momento che il semaforo posizionato in entrata, in corrispondenza della massa in distacco dalla Val Genasca, è stato, al momento, eliminato.

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