«Il declino di Sondalo
e il Piano che sostengo»

Il vicesindaco di Sondrio e medico. «L’obiettivo è l’equilibrio del sistema sanitario»

Lorenzo Grillo Della Berta, vicesindaco di Sondrio, tecnico designato a partecipare al Tavolo provinciale dal quale è derivato il “Documento unitario di riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale della provincia di Sondrio”, impropriamente detto “documento dei 71”, riposiziona la barra al centro.

«Solo attribuendo funzioni specifiche a ciascun presidio ospedaliero - scriveva lunedì sul proprio profilo Facebook - in stretta relazione alla casistica che esprime, si può ottenere il risultato di una rinnovata, moderna, efficiente, sanità valtellinese». Tradotto: «Non si tratta - precisa - di difendere questo o quel presidio, ma di ottenere un corretto equilibrio del nostro sistema sanitario, in modo da rispondere, al meglio, ai bisogni di salute che emergono sul nostro territorio».

Il punto di vista è quello del medico, di chi conosce il settore ospedaliero per averlo frequentato per anni, atteso che Grillo Della Berta è otorinolaringoiatra all’ospedale di Sondrio. «Ho osservato con rispetto e devozione - scrive Della Berta in relazione alla manifestazione di Sondalo di domenica - i ricordi dei precedenti primari di Sondalo che favoleggiano di antichi fasti, di tecnologie all’avanguardia nell’ambito di specialità complesse. Ma, ahimè, da quando questi sono migrati altrove, tutto è cambiato, la medicina è cambiata, sono sorti centri di eccellenza in molte parti d’Italia per cui la naturale attrattività di Sondalo è venuta meno. Non possiamo soprassedere rispetto ai cambiamenti intercorsi nel settore medico, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello socio-economico e del mercato del lavoro».

Perché qui, secondo Della Berta sta il punto nodale. Il punto di caduta di cui abbiamo avuto ripetute testimonianze nel corso dell’ultimo quinquennio. «Il reperimento di figure di riferimento è sempre più difficile - evidenzia Grillo Della Berta - sia a causa di una scorretta programmazione formativa nelle scuole mediche, sia perché la nascita e la crescita di strutture altrove ha ridotto la disponibilità di adeguate figure professionali. Ne è derivato, negli anni, un naturale declino del Morelli, con meno casi trattati, minore esperienza maturata e minore appropriatezza clinica. Dato negativo cui si è tragicamente associato l’assetto della nostra sanità provinciale organizzato, per motivi territoriali, su più presidi che, in parte, svolgevano funzioni analoghe sottraendo appropriatezza clinica a ciascuno. Ne è derivato il declino di Sondalo, ma anche di tutta la sanità provinciale». Per Grillo Della Berta, quindi, la riorganizzazione degli assetti sanitari intrapresa da Regione Lombardia, negli ultimi giorni, «non va considerata come un’ingerenza indebita, ma come un processo ineluttabile ed urgente pena l’incapacità del sistema di fornire adeguate risposte ai bisogni. Di qui l’indicazione di Sondrio come hub di riferimento per la trattazione dei casi più complessi, anche, perché no?, in ragione della sua posizione geografica. Laddove, invece, Sondalo, viene ridefinito come hub, centro, per meglio comprendere, a vocazione medica-infettivologica e riabilitativa, fatte salve le funzioni di media complessità».Quella in atto è «forse - scrive - l’ultima chiamata per poter contrastare un declino che pativamo, ormai, da troppo tempo». A sposare la sua tesi su Facebook,ci sono Claudio Barbonetti, radioterapista a Sondrio e presidente Lilt provinciale, e Maria Pia Pasini, responsabile del reparto di Recupero e riabilitazione funzionale a Sondrio. Parecchi, tuttavia, i detrattori.n 
E. Del.

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