Il bar sarà anche “butega”
per superare l’emergenza

Questa seconda ondata di contagi ha portato con sé l’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri.

E non sono mancate proteste e polemiche da chi ritiene le disposizioni decise siano nuovamente penalizzante per tutte le attività produttive della Lombardia, divenuta zona rossa e, in particolare, per le attività “della ristorazione e dei bar”.

Ma c’è chi non ha alcuna intenzione di arrendersi, chiudere il proprio negozio e attendere ristori e aiuti finché la tormenta non passerà.

È il caso di Noris Petrini, titolare del bar “Dolci Tentazioni” in via Stelvio 17 a Sondrio, attività che lei stessa ha rilevato due anni fa all’età di 46 anni avviandola verso quello che sperava un successo sicuro.

E dopo aver investito tanti soldi e fatiche, l’imprevedibile pandemia che l’ha messa in ginocchio senza preavviso. Così come per tanti anche per il locale sondriese questa primavera è stata una sofferenza, e l’esercente si è vista costretta a lasciare a casa la collaboratrice.

«La ripartenza è stata molto difficile – afferma Noris Petrini – in quanto la paura del Covid-19 ha fatto sì che le persone cercassero ristori con sedute all’esterno, cosa che non mi è stata permessa nonostante le richieste formalizzate al comune di Sondrio. Mi è stato detto che non era possibile - aggiunge - perché si stava realizzando una pista ciclabile proprio davanti al mio bar, ancora oggi non ultimata, quindi il cantiere aperto mi ha molto danneggiato».

«Avendo un bambino di otto anni da crescere – sottolinea l’esercente – non mi è restato altro da fare che reinventarmi per poter sopravvivere e tenere aperta la mia attività lavorativa. Questa, infatti, rappresenta la mia unica entrata economica».

«“Dolci tentazioni” diventa bar, pasticceria e tavola calda da asporto, oltre che negozio di vicinato con vendita di prodotti alimentari locali freschi di prima necessità, la classica bottega di una volta, “La butega”»- spiega in conclusione Noris Petrini.

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